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PER LA CIA (CONFEDERAZIONE ITALIANA AGRICOLTORI) CALO DEL 2,8% DELLA PRODUZIONE AGRICOLA NEL 2006. IN CONTROTENDENZA FRUTTA, AGRUMI E VINO

Ancora un'annata agraria con il segno negativo. Dopo un disastroso 2005, infatti, il 2006 ha confermato una persistente crisi strutturale del settore. La produzione, secondo i dati preliminari illustrati oggi dalla Cia-Confederazione italiana agricoltori, è scesa del 2,8%; il valore aggiunto ha fatto registrare un calo del 3,5%; i costi hanno continuato a salire (+1,4%); le importazioni sono aumentate del 3,1%, mentre le esportazioni sono cresciute dell'1,8%; gli investimenti delle aziende hanno avuto un calo dell'1,8% e si è andata sempre più allargando la forbice tra i prezzi praticati sui campi e quelli al consumo.

A chiudere il cerchio sono i redditi degli agricoltori, con una flessione del 4,2% che fa seguito al taglio drastico del 10,4% di due anni fa. “Il calo della produzione lorda vendibile agricola - ha riferito il presidente della Cia, Giuseppe Politi - è stato determinato da una contrazione pari al 3,2% delle coltivazioni vegetali e dalla diminuzione del 2,1% avutasi nel comparto zootecnico”. Per quanto concerne le coltivazioni si registrano flessioni per i cereali (meno 6%), per gli ortaggi (meno 5,4%, con un meno 13,8% solo la produzione di pomodori), per l'olio d'oliva (meno 4%), per le produzioni destinate alla trasformazione industriale (meno 18,9%).

In controtendenza frutta e agrumi, cresciuti del 2%, e il vino che ha segnato un aumento dello 0,8%.

Sul fronte zootecnico si hanno invece diminuzioni per gli avicoli (-6%), a causa soprattutto degli effetti provocati dall'influenza aviaria, e per le consegne di latte (-1,3%). Trend inverso per i bovini (+0,3%) e per i suini (+2%).

Buone notizie giungono dall'occupazione, cresciuta del 3,5%, dopo tre anni di cali (-4,7% nel 2003, -1,2% nel 2004 e -8% nel 2005), la Cia mette in risalto il dato negativo del valore aggiunto dell' agricoltura, che negli ultimi quattro anni è cresciuto soltanto nel 2004 (+14,7%), anno di ripresa dopo il crollo registrato nel 2003 (-5,3%). Nel 2005 la flessione era stata del 2,7%.

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