02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

CLIMA: ANCHE PER CIA (CONFEDERAZIONE ITALIANA AGRICOLTORI) GRAVI DANNI PER L’AGRICOLTURA A CAUSA DEL CLIMA “IMPAZZITO”. ANALOGIE CON IL 2003

"Un vero e proprio tracollo per l'agricoltura italiana". Lo prefigura Cia-Confederazione italiana agricoltori se non ci saranno piogge e nevicate abbondanti. La Cia richiama così l'attenzione di governo e regioni sulla perdita di molte produzioni e sui riflessi per l'economia nazionale che "saranno fortemente negativi. Incombe lo spettro del 2003 - è il grido dall'allarme della Cia - quando, proprio a causa della siccità, si persero circa 5 miliardi di euro".
Nei campi tutte le produzioni sono state stravolte nel loro ciclo naturale. Il grano ha già raggiunto dimensioni che solitamente si riscontrano in marzo-aprile. Gli alberi da frutta (susini, albicocchi, mandorli, ciliegi, peschi) sono in fiore con circa due mesi di anticipo. Le mimose in alcune regioni sono in piena fioritura; cosa che normalmente avviene tra fine febbraio e inizio marzo. Per il riso il rischio siccità è in agguato. E gli effetti di questa temperatura mite si fanno sentire anche sugli animali da allevamento. In particolare, le mucche producono meno latte rispetto al normale.
"Tutta l'agricoltura italiana - sottolinea la Cia - è, dunque, in stato di allarme. Anche per l'assenza di precipitazioni nevose che sono indispensabili per ricreare i bacini montani, rafforzare le falde acquifere e alimentare torrenti e fiumi, fondamentali per irrigare le campagne. Il tutto si somma ai problemi determinati da una persistente e preoccupante crisi strutturale. E un altro elemento allarmante per il settore agricolo è rappresentato - rileva l'organizzazione - dalle possibili gelate che potrebbero verificarsi nelle prossime settimane. Questo provocherebbe seri danni soprattutto alla frutta e a tutti gli ortaggi che si producono a campo aperto.
I cambiamenti climatici - sottolinea inoltre la Cia - ormai si palesano in maniera frequente e non solo in Italia. E questo sta facendo saltare i cicli stessi dell'agricoltura costretta a fare i conti con temperature in aumento, con una modifica radicale delle precipitazioni, riduzione della risorsa acqua, con lo spostamento sempre più a Nord di produzioni tradizionali, con l'erosione dei terreni, in particolare quelli montani e collinari. Conseguenze che richiedono interventi incisivi e politiche mirate. Altrimenti andremo incontro - conclude la confederazione - ad un disastro annunciato".

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli