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AGRICOLTURA - IL MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE DE CASTRO: "L'ITALIA NON DEVE AVERE PAURA DELLA GLOBALIZZAZIONE"

"La globalizzazione non è soltanto competizione, ma è soprattutto una grande opportunità di mercato". Lo ha ribadito il ministro per le Politiche Agricole Paolo De Castro, in un convegno sul "Futuro dei prodotti tipici nel mercato globale". Il ministro, secondo un sunto diffuso dagli organizzatori, ha ricordato il difficile contesto europeo nel quale si gioca il futuro dell'agricoltura italiana: "Un'Europa che ha quattro distinte culture agro-alimentari. Dal liberismo di Londra al neoprotezionismo avanzato dai nuovi paesi europei, il contesto europeo è quanto mai variegato e quindi diventa difficile difendere delle posizioni a Bruxelles se non si ricercano prima alleanze con altri paesi, cercando soprattutto di capire i punti di vista degli altri".
De Castro ha parlato dell'ormai prossima riforma del vino ("Noi e la Spagna intendiamo portare a casa i contributi per l'utilizzo del mosto concentrato o, in alternativa, il divieto di zuccheraggio del vino esteso anche agli altri paesi"), dell'export ("Non basta più fare un buon prodotto, ora bisogna saperlo vendere, prendendo spunto dai produttori australiani, canadesi e sudafricani") e della vendita diretta ("con la vostra conterranea, la senatrice Leana Pignedoli, abbiamo inserito in Finanziaria una norma per promuovere la vendita diretta dei prodotti nei mercati locali").
Ha inoltre spronato le imprese a non aver paura della globalizzazione: "vedo troppo pessimismo in giro - ha spiegato - eppure quello agricolo non è un settore che se la passa peggio di altri comparti, come il tessile o il manifatturiero".
La soluzione, per De Castro, è il "governo dell'offerta": "dovete migliorare la qualità organizzativa per arrivare sui mercati senza produrre più di quanto richiesto. La globalizzazione non è un male assoluto, basti guardare l'esempio dei nostri risicoltori che hanno vissuto un'annata eccezionale nonostante l'arrivo di altri paesi sul mercato. L'allargamento dell'Europa è una grande opportunità, ma per competere ci vuole soprattutto una grande capacità organizzativa".

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