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CARCIOFI D’EGITTO E POMODORI CINESI, LA TRUFFA E’ SERVITA. DENUNCIA SUL SETTIMANALE “L’ESPRESSO”. LA COLDIRETTI: FALSO 1 PRODOTTO SU 10. ITALIANI CON CAMBIO DI ETICHETTA

Dall’uva del Sudafrica alle pesche della Grecia, dagli agrumi spagnoli alle pere argentine, dall’aglio cinese alle patate egiziane, dal fagiolino del Senegal alle nocciole della Turchia. I cinesi invece sono campioni del trasformato: soprattutto concentrato di pomodoro. E’ l’alimentare l’ultima frontiera della contraffazione: frutta e verdura di provenienza estera, etichettate come italiane. made in Italy fatto alla svelta nei porti. Clonazioni che non arretrano neanche davanti ai prodotti di qualità certificata. Pirati che anzi giocano col prezzo, alzando le pretese per meglio camuffarsi. E che scivolano alla svelta dai container per confondersi, sfusi sui banchi dei mercati.
Secondo le analisi della Coldiretti è falso un prodotto su dieci, una beffa da 18 miliardi considerato che il settore in Italia, secondo produttore europeo per frutta e verdura, vale 180 miliardi di euro. Una inchiesta su “L’Espresso” racconta le ultime frontiere delle truffe alimentari. I finti parmigiani e le pseudomozzarelle, taroccati con il tricolore in etichetta per essere venduti all’estero e infliggere alla nostra economia un colpo da 50 miliardi di euro (tanto è infatti il fatturato mondiale delle imitazioni alimentari italiane).
Un fenomeno in crescita sul quale i produttori stanno richiamando l’attenzione. In Sicilia è l’emergenza per la concorrenza sleale dei carciofi egiziani che invadono il mercato confondendosi con quelli locali e deprezzandoli. Catania, Caltanissetta e Palermo sono invasi da carciofi che al mercato costano 10 centesimi l’uno, “impossibile che siano italiani”, avvertono i coltivatori. Ma non si tratta insomma di una difesa del made in Italy a tutti i costi.
La pirateria alimentare preoccupa perché solleva questioni di sicurezza: che garanzie ha il consumatore di non acquistare prodotti trattati con pesticidi vietati? Che i paesi di provenienza abbiano standard di sicurezza all’altezza delle norme europee? “Non possiamo imporre metodi di produzione ai paesi terzi, ma eventualmente controllare che il sistema utilizzato garantisca un livello di sicurezza equivalente al nostro”, dice Paola Testori Coggi, direttore della Commissione europea competente per la sicurezza della catena alimentare”.

La spesa anonima sulle tavole degli italiani
Cibi con la carta di identità
Carne di pollo e derivati
Carne bovina
Passata di pomodoro
Frutta e verdura fresche
Uova
Miele
Latte fresco
Pesce
E quelli senza
Carne di maiale e salumi
Carne di coniglio
Carne di agnello
Frutta e verdura trasformata
Olio di oliva
Derivati del pomodoro
Latte a lunga conservazione
Derivati dei cereali
Fonte: Elaborazioni Coldiretti

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