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UNIONE EUROPEA: CON SPESA DISPERSE 100 MLD DI BUSTE PLASTICA, INQUINANO PER 2 SECOLI. COLDIRETTI PROPONE A COMMISSIONE DI SOSTITUIRLE CON MATERIALI BIODEGRADABILI DA AGRICOLTURA UE

In Europa è possibile evitare la dispersione nell’ambiente ogni anno di 1 milione di tonnellate di plastica, ridurre di 1,4 milioni di tonnellate le emissioni di anidride carbonica e risparmiare 700mila tonnellate di petrolio, sostituendo i normali sacchetti della spesa in plastica con materiali biodegradabili di origine agricola comunitaria coltivati su una superficie di meno di 3 milioni di ettari a granoturco e girasole, appena l’1,5 per cento della superficie coltivata nell’Unione a 27 Paesi. Lo ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini a Bruxelles nell’incontro con il Commissario Europeo all’agricoltura Mariann Fischer Boel, cui ha consegnato il prototipo di busta biodegradabile contenente una “spesa sicura” a base di prodotti alimentari con origine certificata made in Italy dall’etichetta obbligatoria voluta dall’Unione Europea.

In Europa - stima la Coldiretti - si consumano ogni anno circa 100 miliardi di sacchetti di plastica importati per la maggioranza da paesi asiatici come la Cina, Tailandia e Malesia che vengono dispersi nell’ambiente dove occorrono almeno 200 anni per decomporli. Un effetto inquinante sull’ambiente che - continua la Coldiretti - si aggiunge alla emissione di gas a effetto serra destinato a influenzare negativamente il clima e al consumo di combustibile di origine fossile contro i quali l’Unione Europea si è impegnata a combattere con la firma del protocollo di Kyoto.

Mezzo chilo di mais e un chilo di olio di girasole sono sufficienti per produrre circa 100 bustine di bioplastica non inquinante (bio shopper) con un effetto ambientale che - precisa la Coldiretti - giustifica l’attuale differenza di costo di pochi centesimi e che tende progressivamente a ridursi (8 centesimi per il sacchetto biodegradabile rispetto ai 5 di quello in plastica tradizionale).

In Italia si consumano oltre un quarto del totale dei sacchetti di plastica dell’Unione Europea e per questo la Coldiretti ha avviato un progetto di filiera con il coinvolgimento dell’industria e della distribuzione commerciale per lo sviluppo delle bioplastiche ottenute dalle coltivazioni nazionali, al fine di sostituire totalmente i sacchetti inquinanti entro il 2010.

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