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ACCADEMIA DEI GEORGOFILI: IN ITALIA SI AFFERMA LA SOCIETÀ “RURBANA”. IL NEORURALISMO E LE CONSEGUENZE SULL’AGRICOLTURA AL CENTRO DI UNA LETTURA

Il “neoruralismo” può essere considerato una delle tendenze socioculturali più significative che contrassegnano l’attuale fase storico-sociale. Un fenomeno legato alla crisi dell’urbanesimo occidentale, una reazione al degrado ecologico e sociale della città moderna. A questo tema e alle sue implicazioni, il sociologo Valerio Merlo ha dedicato una “lettura” all’Accademia dei Georgofili dal titolo “Nascita della società neorurale e conseguenze sull’agricoltura”.

Importante espressione dell’odierno neoruralismo è rappresentata dalla riscoperta del territorio rurale come spazio utilizzabile a fini residenziali e turistici che si traduce nella nascita di un nuovo e distinto spazio sociale: la società neorurale o rurbana, un nuovo soggetto territoriale destinato a diventare uno dei protagonisti del passaggio dalla civiltà industriale moderna a quella post-industriale e post-moderna.

“La nascita della campagna neorurale o rurbana - ha sottolineato Merlo - è un processo non privo di contraddizioni e ambiguità, sulle quali è necessario riflettere. Con riferimento alla situazione italiana, meritano di essere segnalati due problemi. Il primo è rappresentato dalla spinta che ne deriva verso la de-agricolizzazione del territorio. Il secondo è la divaricazione che si va prospettando tra la vecchia agricoltura, in evidente crisi d’identità, e la nuova agricoltura emergente. Le modifiche della base sociale indotte dal neoruralismo trovano qualche riscontro statistico nei dati dell’ultimo censimento che evidenziano la forte accelerazione, verificatasi nell’ultimo decennio, per quanto riguarda la riduzione della base produttiva agricola e l’evidente processo di senilizzazione, intellettualizzazione e femminilizzazione”.

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