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ARRIVA LA PASQUA E L’UOVO DI GALLINA SUPERA DI DIECI VOLTE QUELLO DI CIOCCOLATO. SECONDO COLDIRETTI SARANNO SPESI 65 MILIONI DI EURO NEL SEGNO DELLA TRADIZIONE

Sode per la colazione, dipinte a mano per abbellire le case e le tavole apparecchiate o consumate in ricette tradizionali o in prodotti artigianali e industriali. Saranno circa 380 milioni le uova "ruspanti" consumate nella Pasqua, con un aumento in numero del 3% sul 2006. Lo stima la Coldiretti nel sottolineare che si tratta di un numero superiore di quasi dieci volte a quelle di cioccolata.
Una tradizione, quella delle uova "naturali", che - sottolinea la Coldiretti - resiste nel tempo con piatti come "vovi e sparasi" in Veneto, torta pasqualina in Liguria, la pastiera in Campania e la scarcedda in Basilicata continuano a rimanere presenti sulle tavole della Pasqua. Complessivamente si stima che - precisa la Coldiretti - gli italiani spenderanno quasi 65 milioni di euro nell’acquisto di uova di gallina da consumare direttamente o nella preparazione di primi piatti e dolci, con un risparmio notevole rispetto alla cifra spesa per quelle dolci di cioccolato. Si rispetta quindi la tradizione che fa risalire l\'usanza di considerare l\'uovo come simbolo di rinascita e buon augurio in Occidente al 1176, quando re Luigi VII rientrò a Parigi dopo la II crociata e per festeggiarlo - ricorda la Coldiretti - il capo dell\'Abbazia di St. Germain des Près gli donò metà dei prodotti delle sue terre, incluse un gran numero di uova che furono poi dipinte e distribuite al popolo.
Una usanza tramandata dai persiani che, già cinquemila anni fa, festeggiavano l\'arrivo della primavera con lo scambio delle uova "portabene" contro pestilenze e carestie secondo un rito che resiste ancora ai giorni nostri. Tanto che - continua la Coldiretti - in occasione della Pasqua si svolgono numerose feste in suo onore. Negli ultimi 30 anni - precisa la Coldiretti - i consumi nazionali di uova sono aumentati raggiungendo la cifra record di 13 miliardi di pezzi all\'anno che significa una media di circa 218 uova a testa, quasi interamente made in Italy.
Le uova di gallina - sottolinea la Coldiretti - hanno rinnovato la gamma delle tipologie offerte e il proprio styling con un sistema di etichettatura obbligatorio che consente di distinguere tra l\'altro la provenienza e il metodo di allevamento con un codice che con il primo numero consente di risalire al tipo di allevamento (0 per biologico, 1 all\'aperto, 2 a terra, 3 nelle gabbie), la seconda sigla indica lo Stato in cui è stato deposto (es. IT), seguono le indicazioni relative al codice Istat del Comune, alla sigla della Provincia e, infine, il codice distintivo dell\'allevatore. A queste informazioni si aggiungono - conclude la Coldiretti - quelle relative alle differenti categorie (Extra, A, B, C) per indicare il livello qualitativo e di freschezza e le diverse classificazioni in base al peso (XL, M, S).

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