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PASQUA 2007 - L’AGRITURISMO FA IL PIENO GRAZIE A OFFERTE E LAST MINUTE. AL VERTICE, PER AGRITURIST, LA DOMANDA VERSO LE CITTÀ D’ARTE, MA NATURA, RELAX E BUONA TAVOLA SEGUONO A RUOTA. VENDITA DIRETTA DI PRODOTTI TIPICI A 7 MILIONI DI EURO

Per Pasqua, impennata di richieste dei soggiorni in agriturismo: il portale internet www.agriturist.it registra, nei primi giorni di aprile, un incremento di visite, rispetto all’ultima settimana di marzo, superiore al 40%. Il 30% dei visitatori consulta la pagina delle offerte, dove le aziende agrituristiche suggeriscono mete culturali, gustosi menu, escursioni a cavallo o in bicicletta, proponendo pacchetti prevalentemente di tre giorni con interessanti riduzioni di prezzo rispetto alle tariffe ordinarie. Particolarmente convenienti sono poi i soggiorni per una settimana.
Tre pernottamenti con prima colazione costano in media 90-130 euro; se il trattamento è di mezza pensione, con i pranzi di Pasqua e di Pasquetta, si spendono dai 150 ai 200 euro. Non mancano proposte particolarmente raffinate (in castelli e antiche ville), sempre a condizioni molto convenienti.
Le aziende vicine alle città d’arte, anche grazie all’offerta di biglietti per la visita di monumenti, musei e siti archeologici, sono da tempo esaurite. L’attenzione degli agrituristi si sposta dunque su località tipicamente rurali, sulla “cultura minore”, dove gli agriturismi propongono soprattutto relax e buona tavola, non trascurando l’invito a visitare castelli, palazzi storici e musei meno noti e tuttavia di grande interesse, oppure a partecipare alle feste tradizionali del periodo pasquale. Anche la visita a luoghi di interesse naturalistico costituisce un richiamo importante.
L’offerta enogastronomica mette in primo piano le produzioni aziendali. Il vino, innanzitutto, visto che il 30% delle aziende agrituristiche ne produce e spesso si tratta di vini di grande qualità, a Docg e Doc, che vengono sapientemente abbinati ai diversi piatti spiegando agli ospiti caratteristiche e metodi di produzione. Segue l’olio, in molti casi riconosciuto Dop, protagonista di vere e proprie degustazioni guidate che introducono gli ospiti alla valutazione sensoriale della qualità del prodotto. Le aziende zootecniche propongono formaggi e salumi della tradizione locale (molti dei quali riconosciuti Dop e Igp), di solito prodotti da laboratori artigiani locali con latte e carni conferite dalle aziende stesse. Non è raro il caso di agriturismi che effettuano la trasformazione del prodotto in un laboratorio proprio.
E’ difficile che l’agriturista, dopo aver assaggiato a tavola tante specialità, non desideri tornare a casa con qualche “ricordino”: l’agriturismo conferma così il contributo decisivo alla riscoperta delle produzioni tipiche e alla loro valorizzazione attraverso la degustazione sul luogo di produzione e la vendita diretta. Agriturist stima che quest’ultima, solo nel periodo pasquale, produrrà un fatturato di oltre 7 milioni di euro.

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