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IL MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE PAOLO DE CASTRO: “ASSAGGIARE I PRODOTTI TIPICI ITAIANI PER SENSIBILIZZARE I PAESI DEL WTO NEL RICONOSCIMENTO DEL SISTENA DELLE INDICAZIONI GEOGRAFICHE”. COSI’ E’ NATO L’INCONTRO CON 40 AMBASCIATORI SU “MADE ITALY”

Una colazione di lavoro a base di prodotti tipici italiani, alla quale sono invitati quaranta ambasciatori dei Paesi del Wto per sensibilizzarli sulla battaglia italiana al riconoscimento del sistema delle indicazioni geografiche. Ad annunciarlo è stato il Ministro delle Politiche Agricole alimentari e forestali, Paolo De Castro, a margine della presentazione del Premio Biol, dedicato all'olio biologico. La colazione ieri nella residenza dell’Ambasciatore d’Italia nel Wto, Giovanni Caracciolo, in concomitanza con un incontro tra il Ministro De Castro e il direttore generale del Wto, Pascal Lamy, sull’aggiornamento del dossier agricolo.
“Nell’incontro con gli ambasciatori - ha detto De Castro - ci siamo presentati con il meglio dei prodotti a denominazione d’origine italiana, per parlare anche di lavoro, cioé della strategia che tutti gli ambasciatori, a partire da quello italiano, dovranno attivare per cercare di convincere il maggior numero di Paesi dell’importanza del raggiungimento in sede Wto del riconoscimento del sistema delle indicazioni geografiche europee a livello internazionale”. A partire dall’Argentina, passando per la Guinea, il Benin, la Colombia, la Nuova Zelanda e l’India sono molti gli invitati che potranno assaggiare i prodotti messi a disposizione dai Consorzi dei prodotti tipici.
Nell’incontro con Pascal Lamy, invece, De Castro discuterà dello stato di avanzamento del negoziato ma oltre all’obiettivo politico importante delle indicazioni geografiche il Ministro esprimerà anche una “certa preoccupazione relativa al sistema tariffario - ha spiegato De Castro - sebbene in questo momento non ci siano notizie nuove né da parte degli Stati Uniti né da parte del G20, noi siamo preoccupati per il sistema tariffario che, nell’ipotesi che il negoziato di Doha vada avanti, dovrà interessare, per le riduzioni, in particolare le tariffe alte, cioé i prodotti più protetti a livello comunitario e non i prodotti meno protetti, vale a dire quelli mediterranei e l’ortofrutta in particolare”.

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