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1+3, “AGRIFOOD” CAMBIA FORMAT: UN GIORNO DI FORMAZIONE ALLE IMPRESE E TRE DI B2B. A VERONA, DAL 16 AL 19 NOVEMBRE. PER PROMUOVERE IL MIGLIORE MADE IN ITALY ALIMENTARE

Una nuova formula fieristica, dove le imprese agroalimentari possono trovare strumenti e servizi per affrontare la concorrenza sui mercati internazionali, ma anche una vetrina commerciale dove incontrare operatori specializzati provenienti dai mercati di maggiore interesse e più alto potenziale. La propone VeronaFiere ad Agrifood - Salone internazionale dell’alimentare “made in Italy”, di scena dal 16 al 19 novembre 2007 (www.agrifoodweb.it).
Un giorno per conoscere, tre per vendere: un giorno dedicato alla formazione e informazione delle aziende agroalimentari espositrici, tre giorni per promuovere i propri prodotti e trovare nuovi partner commerciali tra operatori della gdo, grossisti, importatori/esportatori, retailer, horeca provenienti dai mercati di maggiore interesse e più alto potenziale, invitati con azioni mirate.
“Viene così confermata - afferma Giovanni Mantovani, direttore generale - l’azione di Veronafiere, che rappresenta il 40% dell’offerta fieristica del settore agroalimentare con un know how specifico e di alto livello. Da anni la nostra mission è essere un sistema integrato a sostegno delle imprese, con un’offerta di servizi ed opportunità che non smentisce, anzi rafforza il nostro importante ruolo di vetrina commerciale; vetrina man mano rinnovata puntando al business internazionale, anche con attività di direct marketing coordinate con le aziende espositrici”.
Il cambiamento rispetto ad “Agrifood” 2005 è totale: lo scenario si è evoluto, mettendo la filiera agroalimentare italiana di qualità di fronte alla necessità di diventare un sistema più competitivo; la concorrenza internazionale lo impone, perché alle imprese nazionali non basta il prestigio che il “made in Italy” riscuote all’estero per dirsi vincente; infatti, a guadagnare di più dall’immagine dei nostri prodotti sono altri, visto che il mercato mondiale delle imitazioni è stimato pari a 50 miliardi di euro, contro i 16,7 miliardi raggiunti dal nostro export alimentare nel 2006.
La nuova formula di Agrifood, con workshop su comunicazione e marketing, internazionalizzazione e servizi disponibili, nuovi canali distributivi, ma anche financing e copertura dei rischi il primo giorno, e contatto con potenziali clienti nei tre giorni successivi, arriva in un momento particolarmente importante per il settore alimentare italiano. La produzione è in crescita (110 miliardi il fatturato nel 2006, +2,8% sull’anno precedente) e le esportazioni sono aumentate del 10% sul 2005; quest’ultimo risultato, il migliore dell’ultimo decennio, ha portato l’incidenza dell’export sul fatturato totale al 15,2%.
Ma per raggiungere la media europea del 18% o il 20% della Francia e il 22% della Germania serve una marcia in più e “Agrifood - dice Mantovani - vuole essere un propulsore, ponendosi come integratore di sistema dell’intera filiera agroalimentare”. E, nella giornata dedicata ai work shop, promossi in collaborazione con Mc Cann Erickson, Unicredit Banca d’Impresa e Coface, rispettivamente per la comunicazione, la consulenza finanziaria e quella per l’internazionalizzazione delle Pmi, sarà presentato anche lo studio commissionato a Nomisma che offrirà un’analisi del “made in Italy” alimentare nel contesto internazionale e sulle dinamiche e le strategie possibili a breve e medio termine.

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