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MADE IN ITALY: A RISCHIO PASTA E PIZZA TRICOLORE. LO DICE LA COLDIRETTI

E’ a rischio la dieta mediterranea Made in Italy con il raddoppio delle importazioni (+ 101%) delle conserve di pomodoro, un aumento del 30% dell’olio di oliva e del 7,7% per i cereali necessari anche per ottenere la pasta al sugo o la pizza, i piatti simbolo della tradizione alimentare nazionale. Lo denuncia la Coldiretti, sulla base dei dati Istat relativi al primo trimestre 2007, nel sottolineare che l’aumento delle importazioni è favorito dalla mancanza dell’obbligo di indicare in etichetta l’origine dei prodotti agricoli impiegati che consente di spacciare come italiani piatti ottenuti con ingredienti stranieri senza alcuna informazioni per i consumatori.

Se per l’olio - sottolinea la Coldiretti - sono la Spagna e la Tunisia i principali fornitori dell’Italia, il pomodoro arriva soprattutto dalla Cina. Se i trend saranno confermati nel 2007 - precisa la Coldiretti - oltre la metà dell’olio venduto come “italiano” nei supermercati nazionali sarà spremuto da olive estere mentre ben un terzo del concentrato di pomodoro presente sul mercato nazionale per condire pasta o pizze sarà di origine cinese, all’insaputa dei consumatori.

Non è dunque difficile che - sostiene la Coldiretti - in casa, nei ristoranti o in pizzeria venga servito un menù apparentemente tricolore ma con ingredienti provenienti da paesi lontani che non possono vantare le stesse condizioni ambientali e produttive del Belpaese. Di fronte a questo attacco alla tradizione agroalimentare nazionale la Coldiretti chiede di intervenire con misure di trasparenza per dare la possibilità ai consumatori ed ai ristoratori di fare scelte di acquisto consapevoli che tengano in considerazione anche la provenienza degli alimenti.

Anche per i prodotti base della dieta mediterranea occorre dunque completare - continua la Coldiretti - il percorso già iniziato a livello europeo dove sono state adottate le norme per l’etichettatura di origine della carne bovina a partire dal primo gennaio 2002 dopo l’emergenza mucca pazza, per l’indicazione della varietà, qualità e provenienza dell’ortofrutta fresca, il codice di identificazione delle uova a partire dal primo gennaio 2004, il Paese di origine in cui è stato raccolto il miele dal primo agosto 2004, mentre in Italia è stata prevista, grazie alla mobilitazione della Coldiretti, l’etichetta di origine anche per il latte fresco dal giugno 2005 e per la carne di pollo dal 17 ottobre 2005.

Il fatto che nel 2007 secondo un sondaggio commissionato da Ancc-Coop Italia quasi un italiano su tre voglia comperare più prodotti italiani rende necessario - conclude la Coldiretti - intervenire sulla trasparenza dell’informazione perché la metà della spesa alimentare nazionale è destinata all’acquisto di prodotti anonimi per i quali non è ancora obbligatorio indicare in etichetta la provenienza con il rischio che venga spacciato sul mercato il falso made in Italy a danno degli imprenditori e dei consumatori che hanno destinato per la tavola ben 125 miliardi di Euro in un anno.

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