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CARO-PREZZI NELL’ALIMENTARE: LA GDO PREPARA PROMOZIONI A RAFFICA E RILANCIA I PRODOTTI A MARCHIO … PROPRIO PER ARGINARE IL POSSIBILE CALO DEI CONSUMI. MA I PRODUTTORI DI NICCHIA E DI ALTA QUALITA’, INVECE, NON SI DICONO PREOCCUPATI

Ormai sembra inevitabile: l’autunno alle porte porterà in dote un’ondata di rincari, giustificati o no, sui prezzi dell’agroalimentare italiano ed europeo, in media del 10%. Diverse le reazioni degli operatori di settore, a seconda del target commerciale di riferimento: i leader della grande distribuzione (Coop, Carrefour, Esselunga, Conad ...) cercano di arginare il problema con prodotti a proprio marchio; i produttori di alimenti di nicchia, invece, non si dicono preoccupati dall’aumento dei prezzi, in virtù della clientela con maggiore capacità di spesa a cui si rivolgono.

Per quanto riguarda la prima situazione, la strategia è quella di “rubare” spazio alle grandi marche: “il consumatore - ha dichiarato a “Il Sole 24 Ore”, Paolo Barberini, presidente di Federdistribuzione - sa bene che i prodotti a marca privata, ossia con il marchio delle catene distributive, sono di ottima qualità e costano il 25-30% in meno; in questa fase puntiamo anche su questo per consentire alle famiglie di abbattere i costi”.

Un problema molto sentito da parte delle grandi catene distributive, come testimonia il parere di Vincenzo Tassinari, presidente di Coop, marchio tra i primi in Italia con un fatturato di 2,3 miliardi di euro e in prima posizione nella classifica dei brand: “nuovi aumenti? Non se ne parla proprio dopo le concessioni già fatte. Qui ci vuole un’azione comune di tutta la filiera per spegnere le tensioni a monte”.

A tranquillizzare i consumatori ci prova ancora Barberini, che annuncia un autunno di “promozioni a raffica con tagli secchi del 50%” su alcuni prodotti.

Ma come ricordato sopra, c’è anche chi non si preoccupa più di tanto degli aumenti: sono i produttori di alimenti di nicchia, che forti di una target di riferimento con una elevata capacità di spesa non temono il calo dei consumi dovuti alla crescita dei prezzi.

Un esempio viene dal pastificio La Campofilone di Enzo Rossi, che sempre sulle pagine de “Il Sole 24 Ore” ha dichiarato: “per fine anno, i nostri prodotti aumenteranno di circa 20 centesimi al chilo, ma non temo cali dei consumi, anzi. In questi giorni ho chiuso contratti con la grande distribuzione, da Coop a Conad. Tanti come non mai”.

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