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PREZZI - COLDIRETTI: “E’ AUMENTATA LA PRODUZIONE DI GRANO MADE IN ITALY”

Nel 2007 è aumentata la produzione di grano italiano con un incremento di quasi un punto percentuale che ha consentito di raggiungere un totale di oltre 7,4 milioni di tonnellate. Lo afferma la Coldiretti sulla base delle stime Ismea - Ac Nielsen nel sottolineare che i rincari del pane e della pasta non possono essere dunque giustificati dalla carenza di prodotto nazionale ma evidenziano invece una grave dipendenza del sistema industriale dall’estero.
La produzione di frumento duro, nel 2007, in Italia - sottolinea la Coldiretti - è aumentata sul 2006 dello 0,9% per 4,13 milioni di tonnellate, mentre per il grano tenero l’aumento è dello 0,6% per una produzione di 3,23 milioni di tonnellate. E la produzione sarebbe stata nettamente maggiore se - continua la Coldiretti - non ci fosse stato l’effetto dell’andamento climatico anomalo che ha anticipato la raccolta di quasi due settimane e ridotto le rese produttive di quasi il 10% nel grano tenero e dell’1,1% in quello duro. Sul piano dei prezzi, le statistiche storiche dimostrano - sottolinea la Coldiretti - che negli ultimi anni i prezzi del grano italiano hanno avuto un andamento opposto a quello della pasta e che mentre i primi diminuivano i secondi hanno continuato ad aumentare senza quindi alcuna correlazione con la materia prima per la bassa incidenza che ha la stessa sui costi totali.
E nonostante gli andamenti congiunturali del 2007, il prezzo del grano raccolto a giugno riconosciuto agli agricoltori - precisa la Coldiretti - è comunque circa lo stesso del 1985 quando veniva pagato 23 centesimi al chilo. I rincari annunciati rischiano peraltro di avere effetti negativi sui consumi domestici che sono già pesantemente calati dell’ 6,1% per il pane e del 5,6% per la pasta di semola, nei primi 5 mesi del 2007, sul 2006, secondo i dati Ismea - Ac Nielsen.
Di fronte alla variabilità dei mercati internazionali anche per la domanda crescente di nuovi paesi come Cina e India, occorre investire sulla programmazione di filiera valorizzando il territorio e la produzione di grano nazionale che grazie agli strumenti introdotti con la riforma della politica agricola è in grado di rispondere ai cambiamenti in atto nella domanda di mercato.

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