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VITTORIA BRANCACCIO, PRESIDENTE AGRITURIST (CONFAGRICOLTURA): “I PRODOTTI DOP E IGP RISULTATO DI UNA SALVAGUARDIA DELLA BIODIVERSITÀ CHE VALORIZZA ANCHE IL TURISMO E IL TERRITORIO”

Due nuove Dop e due nuove Igp portano a 163 i prodotti tipici italiani tutelati dall’Unione Europea ai sensi del Regolamento n. 510/2006. La coda dell’estate ha regalato all’Italia il riconoscimento, da parte dell’Unione Europea, di quattro nuovi prodotti agricoli, due a Denominazione d’Origine Protetta e due a Indicazione Geografica Protetta. Sono: l’Asparago Bianco di Bassano Dop, il Riso della Baraggia Biellese e Vercellese Dop, la Castagna di Cuneo Igp e l’Arancia del Gargano Igp.
Così l’Italia, con 109 prodotti Dop e 54 prodotti Igp, ha raggiunto quota 163 riconoscimenti comunitari d’origine, staccando nettamente la Francia che ne ha ottenuti, fin qui, 155. Più distanti, la Spagna con 107 e il Portogallo con 104.
Guardando alla distribuzione regionale delle Dop e delle Igp italiane, si registra un passo avanti del Piemonte (grazie al Riso Biellese Vercellese e alla Castagna di Cuneo) che, con 14, si colloca al quinto posto insieme alla Campania, preceduto da Emilia Romagna (25), Veneto (salito a 22 con il riconoscimento dell’Asparago di Bassano), Lombardia (20), Sicilia (15).
La distribuzione per categoria di prodotto vede crescere gli ortofrutticoli (49 di cui 10 Dop e 39 Igp), seguiti da olio extravergine di oliva (38, di cui 37 Dop e 1 Igp), lattierocaseari (33 tutti Dop), derivati della carne (30, di cui 20 Dop e 10 Igp), cereali e pane (7, di cui 3 Dop e 4 Igp), condimenti diversi e aromi (6, tutti Dop).
L’Asparago Bianco di Bassano Dop si produce in dieci comuni della provincia di Vicenza, da piante delle varietà locali Comune o Chiaro di Bassano; possono fregiarsi del marchio “Riso della Baraggia Biellese e Vercellese Dop” le varietà di riso iscritte nel Registro Italiano coltivate in zone stabilite delle province di Biella e Vercelli; la Castagna di Cuneo Igp si produce in provincia di Cuneo, e in alcuni comuni delle province di Asti e Alessandria, da 22 diverse varietà locali di castagno; l’Arancia del Gargano Igp, infine, proviene da piante di varietà Biondo Comune e Duretta del Gargano coltivate in tre comuni del promontorio del Gargano (Vico del Gargano, Ischitella e Rodi Garganico).
“Il costante crescendo dei prodotti agroalimentari italiani che si fregiano dei marchi Dop e Igp - spiega il presidente di Agriturist, Vittoria Brancaccio - oltre a testimoniare lo straordinario patrimonio di tradizioni e di qualità della nostra agricoltura, evidenzia il significato della conservazione delle varietà vegetali e delle razze animali autoctone. Queste varietà e razze sono protagoniste di una biodiversità che gli agricoltori hanno saputo tutelare malgrado le sollecitazioni del mercato tendenti a standardizzare la produzione puntando esclusivamente sulla quantità. Ne traggono beneficio il turismo e l’offerta enogastronomica, che possono proporre al pubblico una gamma di specialità ricca di qualità, di gusti diversi e di fruttuose sinergie con il paesaggio e la cultura rurale. Plauso merita anche l’opera delle Regioni e del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali per i 163 riconoscimenti ottenuti e per gli oltre 80 in fase di completamento, ai quali stanno lavorando”.
Agriturist sta collaborando con la Confagricoltura nell’organizzazione il 29 e 30 settembre, nell’evento “I Sapori del Campo”, un viaggio nelle aziende agrituristiche italiane alla scoperta dei prodotti Dop: menu preparati con prodotti Dop, distribuzione agli ospiti di opuscoli informativi e di una simpatica tovaglietta “promemoria”. Il motto della campagna, promossa con il contributo dell’Unione Europea e dell’Agea, è: “Scegli Dop, garantisce l’origine”.

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