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CHEESE 2007 - SLOW FOOD: STABILE LA PRODUZIONE DEI FORMAGGI DOP IN ITALIA

Nell’anno 2006 sostanziale stabilità nella produzione complessiva dei formaggi dop: in linea con il trend produttivo 2005, il Grana Padano (-0,9%), il Gorgonzola (-0,7%) e la Fontina (+0,2%). In leggero calo, il Parmigiano Reggiano (-1,2%) e l’Asiago (-1,2%), che ha però incrementato la produzione di Asiago d’Allevo. Più significativa la riduzione della produzione di Taleggio che chiude il 2006 con il 4,6% in meno rispetto all’anno precedente, ma in particolare di Montasio (-10,6%) e di Provolone Valpadana (-24,4%), una vera e propria inversione di tendenza visto che nel 2005 la produzione era aumentata del 102,19% (fonte Ismea). Sempre in forte crescita, la mozzarella di bufala campana, con un incremento del 14,7% per il 2006 che conferma l’ottimo andamento del 2005 (+7,34%, fonte Ismea); trend positivo anche per il pecorino romano che aumenta la produzione del 2,5%, del pecorino sardo col 12,5% in più e del pecorino toscano, che chiude il 2006 con il 5% di aumento.
Anche nell’export si conferma la tendenza rilevata negli anni passati: solo poche dop italiane riescono ad affermarsi nei Paesi europei e fuori dall’Europa. Parmigiano Reggiano e Grana Padano coprono oltre il 70% delle esportazioni, mentre se si sommano anche le produzioni di pecorino romano, mozzarella di bufala campana, gorgonzola, la percentuale raggiunge il 99%, quasi la totalità delle esportazioni.
Piero Sardo, presidente della Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus, così commenta questi dati: “i dati presi in considerazione da Assolatte riguardano le produzioni dop italiane, che rappresentano una trentina di formaggi, mentre nel panorama caseario generale possiamo vantare oltre 400 tipologie diverse. Questo elemento di ricchezza, che ci accomuna alla Francia, comprende moltissimi formaggi artigianali, prodotti secondo metodi tradizionali, i cui numeri, poco significativi se presi singolarmente, ma importanti se considerati nell'insieme, ci confortano con un dato positivo di crescita generale. I 43 formaggi dei Presìdi italiani ad esempio sono in netta espansione produttiva. E se le quantità non raggiungono numeri da grana padano, sono comunque il segno di una diffusa attenzione del pubblico verso la qualità e il biologico, in un contesto di stagnazione generale relativo alle grandi denominazioni. Valorizzare e promuovere soprattutto le produzioni decisamente connotate da parametri di eccellenza, potrebbe far sì che si aprano nuovi spazi sul mercato estero, agevolando di conseguenza tutto l’export. Quantitativi piccoli dunque, ma grande prestigio e possibilità di fare da apripista per tutto il settore”.

La curiosità - I primi 8 formaggi dop italiani (in tonnellate)
Parmigiano Reggiano 117.410
Grana Padano 158.242
Gorgonzola 48.138
Mozzarella di bufala campana 34.000
Pecorino romano 24.469
Asiago 23.330
Taleggio 8.766
Montasio 7.325

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