COLDIRETTI: DA CASTAGNE A CALDARROSTE ... I PREZZI SI DECUPLICANO

Nei centri storici delle città turistiche, per esempio a Roma (a Fontana di Trevi) per le caldarroste si raggiungono valori record di 30 euro al chilo (3 euro per 6 castagne) sui circa 5-6 euro al chilo del prodotto fresco al mercato, che è comunque da due a tre volte superiore a quello riconosciuto ai produttori. Lo afferma, in una nota la Coldiretti.

L’organizzazione agricola rileva inoltre che, “che con un crollo della produzione nazionale stimato al 30%, è a rischio la castagna italiana per effetto del caldo record, dei gravi incendi boschivi, ma soprattutto per “colpa” della Cina, che ha aumentato del 640% in un anno le esportazioni di castagne in Italia raggiungendo nel 2006 i 150 mila chili”.

Dalla Cina - sottolinea la Coldiretti - è arrivato anche un insidioso insetto, il “Cinipide galligeno del castagno”, che si è diffuso rapidamente nei boschi italiani riducendo drasticamente la produzione dei frutti e pregiudicando in molti casi la stessa sopravvivenza delle piante.

“Un paradosso - continua la Coldiretti - se si considera che la Cina ha di fatto bloccato le esportazioni di frutta italiana verso i suoi territori, trincerandosi dietro il presunto pericolo della diffusione di insetti dannosi per le piante come la mosca mediterranea della frutta”.

Nonostante il calo, però, la produzione nazionale delle castagne si conferma di alta qualità con un quantitativo che dovrebbe raggiungere circa 50.000 tonnellate ed una superficie nazionale a castagno di oltre 230.000 ettari, che conferma all’Italia la leadership nella produzione in Europa e il quarto posto a livello mondiale dopo Cina, Corea del Sud e Turchia. Oltre un terzo della produzione nazionale - spiega la Coldiretti - arriva dalla Campania ed a seguire da Toscana, Lazio, Calabria e Piemonte che rappresentano le principali regioni produttrici.