02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

AGRIFOOD - DOP E IGP, ECCO IL PRIMO CENSIMENTO STATISTICO DI UN SETTORE IN CRESCITA CHE VALE 9,2 MILIARDI DI EURO

Sono 54.678 in Italia le aziende agricole coinvolte nella filiera dei prodotti Dop e Igp, alle quali si aggiungono 5.718 trasformatori: i dati emergono dalla prima fotografia censuaria fatta dall’Istat nel suo studio sui prodotti di qualità Dop e Igp 2004-2005, presentato oggi a Verona ad Agrifood. L’elemento più importante che emerge è la dinamicità di questo comparto, che non solo cresce nel numero di denominazioni (da 145 a 156 tra il 2004 e il 2005, diventate 164 nel 2007), ma anche in quello delle aziende coinvolte.
“Queste produzioni - ha spiegato Mario Adua dell’Istat - hanno una rilevanza, in termini di aziende coinvolte, maggiore delle produzioni biologiche, ma anche dell’agriturismo. Si tratta di 28.500 aziende, per 29.000 allevamenti e 26.500 ettari. Ogni azienda investe in questa attività mediamente 4 ettari”.
I settori principali sono rappresentati da ortofrutticoli e cereali, oli extravergine di oliva, formaggi e preparazioni di carni. Minori, ma pur sempre rappresentative di una tradizione territoriale che può dare valore all’impresa, sono le carni e altri prodotti di origine animale, gli aceti diversi dagli aceti di vino, i prodotti della panetteria, spezie e oli essenziali.
“I settori con il maggior numero di aziende sono quelli dei formaggi e degli oli extra vergine di oliva – ha detto Annalisa Pallotti, dell’Istat -. In queste due categorie, oltre che nelle carni e nella loro preparazione, è concentrato anche il maggior numero di imprese della trasformazione”.
“Agrifood si propone come la manifestazione di riferimento per la formazione e la commercializzazione dei prodotti sui mercati internazionali - afferma Flavio Piva, condirettore di Veronafiere -. In tale contesto, fornire dati puntuali e informazioni corrette è un aspetto importante dell’offerta di questa rassegna”.
Il tema delle produzioni a denominazione di origine e a indicazione geografica protetta, ad Agrifood, è stato affrontato in maniera ricorrente, poiché questa categoria di prodotti è quanto di meglio la tradizione agroalimentare italiana sa esprimere in termini di tipicità. Un patrimonio diversificato e unico, che rappresenta una fetta economicamente importante della produzione agroalimentare nazionale. Basti pensare che, secondo l’analisi Agrifood/Nomisma presentata ieri, i prodotti con origine territoriale certificata rappresentano il 20,2% dell’export del settore.
Il giro d’affari dei prodotti Dop e Igp, nel 2005, ha reso noto la Confagricoltura, è di 9,2 miliardi di euro al consumo e di 4,3 miliardi alla produzione, su un totale del comparto alimentare di 107 miliardi di euro; l’export ha realizzato un valore di circa 900 milioni di euro.
La forte polverizzazione dell’offerta, però, ha fatto rilevare la Confagricoltura, penalizza la loro competitività rispetto ai label privati: “servono - ha detto Antonio Borsetto della giunta esecutiva di Confagricoltura - strategie di filiera strutturata, che coinvolgano tutti i protagonisti del settore. Qualcosa si sta muovendo, con alcuni consorzi di tutela che hanno attivato partnership e iniziative promozionali e di marketing assieme alla Gdo e all’Horeca”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli