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CONSUMO CRITICO, PER UN’ETICA DEL CIBO … ECCO IL LIBRO DI PETER SINGER - JIM MASON “COME MANGIAMO”

L’etica dell’alimentazione è forse tra le cose più trascurate nella nostra cultura di pingui occidentali. Il libro di Singer e Mason (“Come Mangiamo” - Il Saggiatore - Pagina 376 - Euro 20), già autori del best seller “Animal Factories”, esce in Italia e certo come strenna natalizia non è delle più digeribili. Pone, infatti, il lettore davanti alle esperienze comuni di tre famiglie americane di diverso reddito, diverso stile di vita e dunque di conseguenze alimentari, ma soprattutto pone al centro di tutto la domanda delle domande: le conseguenze etiche delle nostre scelte alimentari. A leggerle tutte queste conseguenze c’è da digiunare o come si augurano gli autori di diventare tutti prima o poi vegani, ossia persone che mangiano solo prodotti di derivazione vegetale, o totalmente o almeno ogni tanto.

I motivi addotti dagli autori per questa scelta sono vari e tutti validi (voce comune vuole che se i muri dei mattatoi fossero di vetro saremmo tutti vegetariani), ma certo immaginare un movimento di consumatori critico e rivoluzionario nelle scelte non è ipotizzabile a breve. Di sicuro in questi decenni la consapevolezza del consumatore è cresciuta molto, tanto da costringere grandi catene di distribuzione alimentare ad avere linee dedicate. In Italia, la Coop ha prodotti equo solidali, ma anche quelli della cooperativa “Libera Terra” con prodotti coltivati da giovani su terreni confiscati alla criminalità organizzata; recentemente, persino il discount Lidl, con l’offerta di prodotti Fairglobe ha introdotto prodotti equo e solidali per un’alimentazione sana, non c’è supermercato che non offra prodotti biologici, oltre alle due catene Natura Si’ e B’io.

Ma molta è la strada da fare: importante è sapere che quando facciamo la spesa contribuiamo a un’enorme attività globale, siamo infatti tutti consumatori di cibo e dunque tutti subiamo in qualche misura le conseguenze dell’inquinamento prodotto dall’industria alimentare che inoltre provoca ogni anno la sofferenza di oltre 50 miliardi di animali su cui esercita un controllo totale dell’esistenza allevandoli in condizioni innaturali e poi conducendoli al macello. Possiamo fare scelte migliori, sostengono Singer e Mason che, in un capitolo, parlano anche degli sprechi di cibo nei paesi industrializzati e della quantità di carne e pesci che un americano medio consuma oggi: 30 kg superiore agli anni ‘50. L’obesità è, dunque, non solo un problema di salute ma anche etico. Evitare pollo, tacchino, vitello, suino da allevamento industriale, non comprare uova da galline in gabbia, non consumare latte, formaggio, carne di manzo da allevamenti intensivi e pesci da allevamento sono le cose da evitare.

I cinque principi etici che devono guidare il consumatore sono trasparenza (sapere come viene prodotto il cibo), equità (la produzione alimentare non deve imporre costi su terzi), umanità (no a sofferenze sugli animali), responsabilità sociale (salario adeguato e condizioni dignitose), bisogni (la tutela della vita e della salute e’ una giustificazione maggiore rispetto ad altri desideri. Cibo biologico, commercio equo, cibo locale sono le tre parole giuste del consumatore consapevole, senza alcun fanatismo.

Fonte: Ansa - Alessandra Magliaro

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