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TOSCANA REGINA DELLA VENDITA DIRETTA DI PRODOTTI AGROALIMENTARI CON IL 17% DEI “FARMER’S MARKET” A LIVELLO NAZIONALE. SEGUONO LOMBARDIA (11%) E PIEMONTE (10%). NASCE LA GUIDA PER TROVARLI ANCHE ON LINE SU CAMPAGNAMICA.IT. A DIRLO LA COLDIRETTI

La Toscana è la regione leader della vendita diretta di prodotti enogastronomici, con il 17% del totale nazionale delle aziende agricole che offrono questo servizio, seguita da Lombardia (11%) e Piemonte (10%). A dirlo la Coldiretti (federazione provinciale di Firenze). Secondo i dati, sono 910 i “farmer’s market” toscani, concentrati soprattutto nelle province di Firenze (300) e Siena (298). Più staccate Grosseto (120), Pisa (101) e Lucca (91).
E come succede per ristoranti ed enoteche di tutta Italia, le aziende agricole dove è possibile fare la spesa con la migliore convenienza nel rapporto tra prezzi e qualità finiscono in una guida firmata Campagna Amica e Terranostra, l’associazione degli agriturismi di Coldiretti.
Un fenomeno che sta prendendo piede contro il caro-vita, come emerge della recente indagine “Le opinioni di italiani e europei sull’alimentazione” di Coldiretti su dati Istat relativa all’andamento dell’inflazione a dicembre, che ha dato sostanza a quella che sembrava, alcuni mesi fa, solo una delle possibili conseguenze.
L’iniziativa, presentata nell’ambito della Fondazione Campagna Amica, permetterà a chiunque di accedere, digitando www.campagnamica.it, al motore di ricerca “In viaggio per Fattorie e Cantine”, ed individuare le fattorie del proprio comune, provincia o regione che vendono direttamente selezionando anche le categorie di prodotto desiderate ed eventualmente anche le specialità garantite da marchio. E la filiera corta, in questo modo, diventa a portata di click.
Tornando alla Toscana, delle 910 aziende che vendo direttamente i loro prodotti, ben 229 (più del 20%) sono le quelle che producono e vendono il loro vino. Una cinquantina producono invece frutta e ortaggi, prodotti del sottobosco (more e lamponi) e di stagione, una decina formaggi. Ben 18 vendono carne (confezionata e sotto vuoto), 12 miele, 14 conserve e marmellate, una decina cereali e farina. 90 vendono direttamente olio extra vergine di oliva (5 anche il Dop Chianti Classico). Grazie all’acquisto dei prodotti direttamente dai produttori, sia in azienda che in strutture dedicate, il risparmio arriva fino al 40%.
“Si tratta - sottolinea Raffaello Betti, Direttore Provinciale Coldiretti - di una risposta alla necessità di combattere i rincari e di offrire a chiunque la possibilità di risparmiare scegliendo la strada della vendita diretta. Una risposta che la nostra organizzazione vuole dare al consumatore sfruttando la filiera corta, ed in questo caso è cortissima, e che assieme ai “farmer’s market”, i mercatini esclusivi degli agricoltori localizzati anche in zone centrali e con frequenza giornaliera, settimanale o mensile a seconda delle esigenze locali che dal 1 gennaio potranno essere aperti in tutti i Comuni, sono stati alla base della nostra mobilitazione”.
In Italia cresce il numero di consumatori che vuole risparmiare e acquistare prodotti freschi, naturali, del territorio, che non devono percorrere grandi distanze con mezzi inquinanti. “Molte aziende stanno convertendosi. Nel giro di qualche anno saranno raddoppiate perché è davvero una grande opportunità sia per l’imprenditore agricolo, sia per il consumatore che può trovare prodotti freschi, nostrani, a prezzi ottimi”.

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