02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

DOPO L’AMERICANA “FDA” ORA ANCHE L’AGENZIA EUROPEA PER LA SICUREZZA ALIMENTARE DA’ IL VIA LIBERO ALLA VENDITA DI CARNE E LATTICINI DA ANIMALI CLONATI SENZA L’USO DI ETICHETTE SPECIFICHE. COLDIRETTI E CIA LANCIANO L’ALLARME

L’agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha dato sostanzialmente il via libera scientifico alla vendita di latte e carne provenienti da maiali e mucche clonate e dalla loro progenie sostenendo che non ci sono differenze in termini di sicurezza per questi alimenti che presentano componenti nutrizionali nella normalità rispetto a quelli ottenuti dagli altri animali. E’ l’allarme lanciato dalla Coldiretti nel rendere noto il progetto di parere elaborato dal Comitato scientifico dell’Efsa, su richiesta della Commissione Europea, secondo il quale, nonostante morti e malattie negli animali clonati siano significativamente più alti di quelli dei altri animali, la tecnica della clonazione può essere usata con successo in bovini e maiali con la percentuale delle malattie che è destinata a diminuire con progressi tecnologici mentre non si riscontra alcun impatto ambientale. Da sottolineare che il progetto di parere si limita a considerazioni relative alla clonazione di mucche e maiali escludendo per il momento altri animali come pecore e capre.
Secondo il progetto di parere dell’Efsa - riferisce la Coldiretti - i tassi più elevati di malattie e morti riscontrati negli animali clonati non devono preoccupare perché gli animali “non conformi” sono destinati ad essere scartati dalla catena alimentare mentre non preoccupa neanche la piccola dimensione dei campioni utilizzati negli studi di clonazione. Sul progetto di parere formulato l’Efsa - continua la Coldiretti - ha lanciato una consultazione pubblica che si concluderà il 25 febbraio per arrivare alla pubblicazione di un parere definitivo a maggio per rispondere alla Commissione europea che nell’aprile 2007 “ha chiesto di valutare sotto il profilo scientifico la sicurezza alimentare e al Gruppo europeo sull’etica di aggiornare il loro parere sulla tecnica della clonazione che si prepara a uscire dai confini della semplice ricerca”.
Il parere dell’Agenzia Europea riguarda infatti - sottolinea la Coldiretti - la sicurezza nel consumo di carne e latte provenienti da mucche e maiali clonate senza affrontare aspetti etici di competenza del Gruppo Europeo sull’etica. Con il progetto di parere formulato l’Efsa si allinea con preoccupazione a quanto deciso negli Stati Uniti da parte della Food and Drug Administration (Fda) che ha aperto la strada alla commercializzazione di carne, latte e formaggi provenienti da animali clonati. L’autorizzazione della Food and Drug Administration (Fda) - riferisce la Coldiretti - prevede la libera circolazione degli alimenti frutto delle clonazioni come carne, latte e formaggi che non dovranno essere distinti dagli altri con etichette particolari.
Secondo una indagine descrittiva on line condotta sul sito www.coldiretti.it si evidenzia che una netta maggioranza del 55% ritiene necessario che l’Italia e l’Europa proibiscano sempre la possibilità di vendita di carne, latte e formaggi proveniente da animali clonati. Si evidenzia peraltro - continua la Coldiretti - che per ben il 36% dei rispondenti è necessario che l’Italia e l’Europa consentano la vendita di questi alimenti con una etichettatura obbligatoria che permetta ai consumatori di distinguerli. Solamente l’8% ritiene che la scienza ha dimostrato che questi alimenti sono perfettamente equivalenti agli altri ed è quindi necessario consentirne la vendita senza alcun tipo di indicazione, mentre l’1% non in grado di dare una risposta. Una evidente dimostrazione che occorre intervenire al più presto con una adeguata regolamentazione per escludere che - sostiene la Coldiretti - latte, formaggi e carne arrivino inconsapevolmente nel piatto dei cittadini.
La commercializzazione di carne, latte e formaggi proveniente da animali clonati è - conclude la Coldiretti - un rischio inaccettabile che oltre ad un problema di scelta consapevole da parte dei consumatori pone evidenti perplessità di natura etica che occorre affrontare prima che sia troppo tardi. La clonazione - conclude la Coldiretti - riguarda già molti animali da allevamento e, tra l’altro, è stata annunciata recentemente la clonazione “stabile” di un maiale per quattro generazioni dal genetista giapponese Hiroshi Nagashima dell’Università Meiji di Tokyo, mentre sperimentazioni sono state effettuate anche in Italia con il toro Galileo, la cavalla Prometea e anche un muflone selvatico.
Di natura diversa ma con lo stesso tono grave l’intervento della Cia - Confederazione italiana agricoltori, la quale afferma perentoria: “Il progetto di parere formulato dall’organismo comunitario sulla clonazione, richiesto dalla Commissione Ue ci trova totalmente in disaccordo, non solo sotto il profilo della sicurezza alimentare, ma soprattutto sotto l’aspetto etico. La vendita di prodotti provenienti da animali clonati (latte, carne e formaggi) - continua la Cia - rappresenta un elemento negativo ed inaccettabile, proprio perché evidenzia rischi per il consumatore, alimentando grandi preoccupazioni e perplessità di pura natura etica. Di qui l’esigenza che su un problema così delicato e complesso come questo vi sia una più attenta riflessione. Di certo sufficiente il lancio, da parte dell’Efsa, di una consultazione pubblica che dovrà concludersi entro il 25 febbraio, al fine di presentare un progetto scientifico definitivo all’Esecutivo comunitario sulla clonazione animale”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli