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MADE IN ITALY: COLDIRETTI, SUBITO CONTROLLI SU ETICHETTE OLIO IRREGOLARI. FINITI GLI ALIBI A SPACCIARE COME MADE IN ITALY QUELLO PROVENIENTE DALL’ESTERO

La situazione nei supermercati dimostra che occorre attivare i controlli negli stabilimenti per assicurare che sulle confezioni di tutti gli extravergini etichettati dopo il 17 gennaio siano indicati obbligatoriamente lo Stato nel quale le olive sono state raccolte e dove si trova il frantoio in cui è stato estratto l’olio, mentre se le olive sono state prodotte in più paesi, questi andranno tutti indicati in ordine di quantità decrescente. Lo afferma la Coldiretti nel sottolineare che sono finiti gli alibi per il mancato rispetto della normativa con il via libera alle norme attuative dell’obbligo di indicare in etichetta la provenienza delle olive impiegate previste dal Decreto recante “Norme in materia di indicazioni obbligatorie nell’etichetta dell’olio vergine ed extravergine” pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 243 del 18 ottobre 2007.
Secondo una indagine della Coldiretti sono inspiegabilmente ancora troppo poche le confezioni di olii vergini ed extravergini in vendita etichettate nel rispetto della nuova normativa con il rischio concreto che vengano spacciate come “made in Italy” miscugli di olio spremuto da olive spagnole, greche e tunisine, come è avvenuto fino ad ora senza alcuna informazione per i consumatori.
Con il decreto applicativo sono finiti gli alibi con la possibilità di multe fino a 9.500 euro per i trasgressori di ogni singola violazione. Se l’extravergine in vendita non riporterà le indicazioni obbligatorie significa - precisa la Coldiretti - che si tratta di olio straniero o ottenuto da miscugli di olive con origine anche diversa da quella nazionale. L’assenza di indicazioni sull’origine delle olive può invece significare due cose: o il mancato rispetto della legge o il fatto che si tratta di olio imbottigliato prima del 17 gennaio per il quale il decreto concede la possibilità di 18 mesi di tempo per la commercializzazione.
Per non cadere nelle trappole del mercato ed aiutare i cittadini a fare scelte di acquisto consapevoli, la Coldiretti sostiene che è possibile essere sicuri di acquistare olio ottenuto esclusivamente da olive italiane scegliendo uno dei 38 extravergini a denominazione di origine (Dop) prodotti in Italia, acquistando direttamente nelle aziende agricole oppure verificando attentamente che sulle etichette ci sia scritto il luogo di origine delle olive come “da olive raccolte in Italia”, “da olive coltivate in Italia”, “da olive prodotte in Italia” o “100% olive italiane” e non solo il luogo di confezionamento dell’olio.
L’obbligo di indicare l’origine delle olive impiegate in etichetta è - sottolinea la Coldiretti - un contributo alla trasparenza se si considera che si è verificato un aumento record del 25% degli arrivi di olio di oliva estero proveniente soprattutto da Spagna, Tunisia e Grecia, nei primi 9 mesi del 2007, mentre la produzione nazionale è stimata in calo del 15% sull’anno precedente su valori di poco superiori ai 5 milioni di quintali, secondo le stime della Coldiretti.
L’obbligo di indicare l’origine in etichetta consente anche di salvaguardare l’identità territoriale di un prodotto come l’olio di oliva che è alla base della dieta mediterranea di fronte ad un preoccupante calo dei consumi familiari che in quantità nel primi nove mesi del 2007 si sono ridotti dell’1,2%, secondo i dati Ismea Ac Nielsen. In Italia si stima un consumo nazionale di 14 kg a testa con una prevalenza al 78% per l’extravergine.
La norma per l’indicazione di origine in etichetta consente di verificare oltre al marchio la reale origine delle olive impiegate e quindi anche di valorizzare gli oliveti italiani che possono contare su 250 milioni di piante, molte delle quali secolari o situate in zone dove contribuiscono al paesaggio e all’ambiente.
L’Italia - continua la Coldiretti - è il secondo produttore europeo di olio di oliva, con due terzi della produzione extravergine e con 38 denominazioni (Dop/Igp) riconosciute dall’Unione Europea, che sviluppano un valore della produzione agricola di circa 2 miliardi di euro e garantiscono un impiego di manodopera per 50 milioni di giornate lavorative. Dal punto di vista commerciale le importazioni di 430.000 tonnellate superano nettamente le esportazioni pari a 280.000 tonnellate.

Le cifre - L’olio extravergine di oliva “made in Italy” in cifre
Patrimonio olivicolo nazionale: 250 milioni di piante
Produzione nazionale annata 2007/2008: 5 milioni di quintali
Posizione a livello europeo: secondo produttore Ue dopo la Spagna
Calo produzione nazionale rispetto 2005/2007:15%
Incremento importazioni: + 25% nei primi 9 mesi 2007
Consumo nazionale: 14 kg a testa
Calo consumi: -1,2% nei primi 9 mesi 2007
Oli extravergine d’oliva Dop/Igp: 38
Fatturato settore: 2 miliardi di euro
Impiego di manodopera: 50 milioni di giornate lavorative
Fonte: elaborazioni Coldiretti

Regione - Produzione 2007 (quintali)
Piemonte - 67
Lombardia - 8.137
Val d’Aosta - 0
Trentino Alto Adige - 2.820
Veneto - 20.184
Friuli Venezia Giulia - 805
Liguria - 29.381
Emilia Romagna - 5.743
Toscana - 103.805
Umbria - 84.636
Marche - 22.095
Lazio - 159.503
Abruzzo - 135.162
Molise - 45.227
Campania - 343.210
Puglia - 2.093.226
Basilicata - 50.443
Calabria - 1.467.900
Sicilia - 366.251
Sardegna - 62.083
Totale - 5.000.675
Fonte: elaborazioni Coldiretti su dati Ismea

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