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EMERGENZA CIBO: IL GRANO TORNA AD ESSERE BENE DI RIFUGIO DELLE IMPRESE. L’ITALIA ATTENDE LA CRESCITA DEL RACCOLTO DI GRANO TENERO +25% E DURO +30%

Con l’emergenza alimentare, i prezzi delle derrate agricole sono aumentati e questo sta riportando l’interesse sulle colture di frumento, che tornano a rappresentare un “bene rifugio” per le imprese agricole. Anche in Italia gli investimenti sul grano tornano a crescere con le aziende agricole che, dopo aver messo la quinta nella riconversione verso la cerealicoltura, attendono un raccolto 2008 di 4 milioni di tonnellate di grano tenero (+25%) e 5,2 milioni di tonnellate di grano duro (+30%).
A monitorare la spinta al ritorno verso semine cerealicole è “Romacereali”, l’iniziativa di Azienda Romana Mercati che, nelle attività di gestione della Borsa Merci di Roma, ha delineato gli indirizzi di scelta varietale nelle colture e lo scenario di mercato, interrogando, tramite un questionario, gli operatori dei principali mercati esteri, in un approccio diretto basato sulla testimonianza e il confronto.
Secondo dati “Romacereali”, nella campagna 2008-2009, il raccolto di grano, duro e tenero, dovrebbe segnare un rialzo sia in Europa che oltreoceano. Ed è la prospettiva della maggiore redditività per la crescente domanda del prodotto agricolo a spingere gli agricoltori nazionali verso la coltivazione del frumento tenero, soprattutto - nella geografia delineata da una stima Ismea-Unione seminativi su fonte Istat - in Piemonte (31%), Lombardia (17,9), Veneto (11,6), Friuli Venezia Giulia (21,4), Emilia Romagna (23,4) e Toscana (27,9); mentre le superfici investite a grano duro si ampliano in Emilia Romagna (121,5), Lombardia (27), Sicilia (24,5), Puglia (12,3), Marche (22,8), Campania (12,1), Abruzzo (14,1), Molise (13,3), Lazio (8,9).
Attualmente sul mercato, come ha precisato il mugnaio Leonardo Alimonti, il grano tenero vale 30 euro al quintale, quello duro supera i 45, con punte di 53 euro al quintale. Con un apprezzamento del 54% in un anno (Maggio 2007-Aprile 2008) per il grano tenero e, nello stesso periodo, quotazioni con parabola crescente +160,4% per il grano duro. Le quotazioni cerealicole, tuttavia, sono in calo, nelle ultime settimane, con variazioni medie, da gennaio ad aprile 2008, del -2,9% per il tenero, mentre i prezzi del duro crescono dello 0,8%. Anche nella piazza di Roma, un mercato tradizionale che “sa stare sul prezzo”, sottolineano gli operatori alla luce dell’andamento storico dei prezzi alla Borsa Merci Roma che, nel periodo Gennaio 2004-Aprile 2008, ha espresso un trend coincidente con i valori medi mensili raccolti da Ismea, in tutta Italia.
I primi a beneficiare di questo exploit di spighe nel paesaggio italiano sono turisti e fotografi che nelle campagne godono in questi giorni del ritorno di nutriti filari di papaveri. Ma nel secondo semestre dell’anno potrebbe fermarsi - nelle valutazioni degli operatori della filiera ceralicola - la corsa al rialzo del grano, un prodotto-commoditie per pane e pasta, con sollievo di tutti i consumatori.
Fonte: Ansa
Autore: Alessandra Moneti

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