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OGM SI’, OGM NO: LA GRAVE CRISI ALIMENTARE DEGLI ULTIMI MESI RILANCIA CON URGENZA LA QUESTIONE DELL’AGRICOLTURA DA ORGANISMI GENETICAMENTE MODIFICATI. ATTESA PER IL VERTICE FAO DI ROMA E PER IL CONSIGLIO DEI MINISTRI DELL’AMBIENTE UE

La crisi alimentare scoppiata negli ultimi mesi con la conseguente impennata dei prezzi delle materie prime e gli aumenti dei generi alimentari più diffusi ha riportato a galla un’annosa questione: ogm sì o ogm no?

L’argomento verrà sviscerato da più punti di vista sia in Italia, dal 3 al 5 giugno a Roma alla Conferenza di Alto Livello della Fao che, il 5 giugno, a Lussemburgo dal Consiglio dei Ministri dell’Ambiente dei Paesi membri dell’Unione Europea.

“I due importanti appuntamenti di questa settimana potrebbero essere tappe decisive per liberare definitivamente la strada agli Ogm - dichiara Roberto Burdese, portavoce della coalizione ItaliaEuropa-Liberi da Ogm ( www.italiaeuropaliberidaogm.org) e presidente di Slow Food Italia - oppure per affermare una volta per tutte che solo un’agricoltura libera da Ogm può offrire soluzioni alla grave crisi alimentare che si è aperta negli ultimi mesi ma che ci accompagnerà per molti anni a venire.

Solo rafforzando un modello agricolo che torni a porre al centro la sovranità alimentare - continua Burdese - e che sia fondato principalmente sui bisogni delle comunità locali, sul giusto mix tra saperi tradizionali e innovazione, sulla biodiversità, si possono dare risposte efficaci alle crescenti esigenze alimentari del pianeta.

Questo tipo di agricoltura - prosegue Burdese - è l’unico in grado di garantire un aumento globale della produzione senza aumentare ingiustizie, discriminazioni sociali, inquinamento e danni all’ambiente. Questo tipo di agricoltura è incompatibile con l’utilizzo di sementi geneticamente modificate, che favoriscono invece un sistema agricolo e alimentare del tutto simile a quello che ci ha portato alla grave crisi che ci troviamo oggi ad affrontare.

Lo dimostrano le difficoltà che stanno attraversando molte agricolture - specie nel sud del mondo - dove gli Ogm sono stati proposti anni fa come una miracolosa ricetta e oggi manifestano invece tutti i loro limiti (economici, ambientali, sociali). Lo dimostrano i tanti casi di agricolture libere da Ogm che su tutto il pianeta, e in particolare in Italia e in Europa, fondano la propria ricchezza sul patrimonio di biodiversità e su una sempre maggiore attenzione per le produzioni biologiche”.

Non totalmente diverso il punto di vista del direttore generale della Fao, Jaques Diouf, che nel discorso inaugurale del vertice internazionale sulla sicurezza alimentare allarga la prospettiva e dichiara: “Tariffe di protezione sull’agricoltura, sussidi ai biocarburanti, sprechi alimentari nei Paesi sviluppati, finanziamenti per le armi e spese sanitarie per far fronte alle malattie legate all’obesità, sono questi gli squilibri della spesa mondiale che dividono il mondo in due. Il problema della sicurezza alimentare è un problema politico, una questione di priorità tra i bisogni umani ed è questa scelta fatta dai governi che determina l’allocazione delle risorse”.

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