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DAL CIBO AL CLIMA: IL VERTICE FAO PASSA A PROPOSTE CONCRETE

Il summit Fao sulla sicurezza alimentare comincia a tracciare le prime proposte concrete … a meno di 24 ore dalla sua conclusione. Sul tavolo dei tecnici delle 183 delegazioni il piano d’azione sull’impennata dei prezzi alimentari e l’impatto dei cambiamenti climatici, tra cui la diffusione di malattie di piante e animali.

Ecco le linee guida e le proposte messe a punto:

- L’impennata dei prezzi: 1,7 miliardi di dollari, da impiegare in un piano in sette mosse, attraverso l’aumento degli aiuti, per incrementare la produzione agricola mondiale. L’azione partirà in 20-30 Paesi, dando priorità all’Africa. Per l’analisi delle cause della crisi sono previsti 25 milioni di euro; alla costituzione di reti di sicurezza per gli aiuti umanitari, fornitura di sementi, fertilizzanti, voucher e infrastrutture agricole, altri 930 milioni di dollari (il 55% del totale). Per attività di sostegno alle associazioni agricole nazionali e regionali la spesa è di 200 milioni di dollari (12%), mentre il coinvolgimento del settore privato negli investimenti, specie per i piccoli agricoltori, è di 160 milioni di dollari, pari a 9% del totale. Alla ricostituzione delle scorte mondiali, un maggior coordinamento e assistenza tecnica a livello globale, regionale e nazionale vanno rispettivamente 305 e 80 milioni di dollari.

- Impatto clima: colpisce i Paesi del sud del mondo, in particolare l’Africa. L’agricoltura risulta doppiamente legata, perché influisce sui cambiamenti del clima e ne subisce le conseguenze. La Fao intanto sta studiando strategie di adattamento soprattutto per i piccoli produttori. Misure che però possono essere portate avanti solo su scala locale e non a livello globale perché i cambiamenti climatici differiscono da zona a zona;

- Malattie piante ed animali: l’emergenza clima favorisce anche la diffusione di malattie di piante e animali, che possono influire sulle derrate alimentari. Su questo fronte Paesi come l’India hanno proposto la creazione di un sistema di preallarme globale, il cosiddetto “early warning”. Il sottosegretario italiano alla Salute, Francesca Martini, chiede controlli alle frontiere, mentre il Brasile sottolinea il ruolo dei sistemi regionali e gli Usa rilanciano l’uso del biotech, come tecnologie efficaci per contrastare gli insetti infestanti e malattie degli animali.

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