02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

MALTEMPO: UN GIUGNO MONSONICO MANDA IN TILT LE COLTURE AGRICOLE

Un mese di giugno quasi monsonico ha mandato in tilt le coltivazioni con la caduta di precipitazioni abbondanti che hanno pregiudicato i raccolti soprattutto nella pianura padana, ma anche in altre zone della Penisola. Lo afferma la Coldiretti nel commentare le rilevazioni degli esperti dell’Osservatorio Geofisico del Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e dell’Ambiente dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, che fanno pensare ad un regime monsonico con precipitazioni per complessivi 124,3 millimetri nei primi 16 giorni di giugno, un valore che è oltre il doppio del valore medio mensile 1971-2000 che è stato di 51,1 millimetri.

Secondo le prime stime Coldiretti, temporali, grandine e nubifragi hanno provocato in Emilia Romagna danni che vanno dal 50 per cento su produzioni pregio come ciliegie di Vignola, prugne e susine a danni ancora difficilmente quantificabili su prodotti come le pesche, le pere, le mele, i meloni e i cocomeri, cui l’eccessiva pioggia rischia di provocare malattie che possono annullare il 30% delle produzioni. Ancor più grave la situazione sul fronte dei seminativi. Molti ettari di frumento in Emilia Romagna sono a terra e si stima una perdita di produzione tra il 30 e il 40% soprattutto nelle aree orientali della regione. Nel piacentino in diverse aree dove la raccolta del grano è praticamente impossibile, c’è chi lo sta trinciando come alimento per i bovini.

Pesante anche la situazione dei foraggi, dove l’acqua ha fatto marcire il primo taglio in percentuali variabili dal 20% della pianura reggiana al 90% della montagna parmense. Sarà crisi forte per il pomodoro da industria colpito soprattutto nelle due principali aree produttive del piacentino e del ferrarese. A Piacenza si stima un perdita del 30% del prodotto precoce, mentre nel ferrarese in alcune aree, come la zona di Comacchio, ci sono aziende che hanno perso l’intero raccolto.

I produttori oltre alle perdite economiche causate dalla mancata produzione, si ritroveranno a dover sostenere maggiori costi per scongiurare il rischio di malattie alle coltivazioni rimaste in campo, per acquistare mangimi negli allevamenti e per ripristinare i terreni dove il raccolto è andato distrutto. Si tratta di un aggravio dei bilanci aziendali che, abbinato all’aumento nell’ultimo anno del 30% del gasolio, del 26% dei concimi e del 23% dei mangimi.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli