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PECHINO 2008 - AZZURRI: TANTA VOGLIA GELATO CON OK MEDICI. MAGNINI & CO NON CI RINUNCIANO, FRUTTA PER VEZZALI E DI MARTINO

A fine pasto o come spuntino, il gelato riscuote alto gradimento tra gli azzurri a Pechino, fa sentire meno gli allenamenti e c’e anche chi lo considera un portafortuna. Una voglia matta - rivela un’indagine dell’Istituto del Gelato Italiano (Igi) - a cui non rinunciano molti nuotatori, dalla coppia d’oro Federica Pellegrini e Luca Marin, a Massimiliano Rosolino - che ammette di apprezzarlo soprattutto dopo un allenamento molto duro - alla “freccia” Filippo Magnini che a tavola, come in piscina, va subito al sodo: “io mangio come dessert una volta a settimana, non ho mai rinunciato e quando avevo voglia lo mangiavo”.

Leggero e nutriente, il re dell’estate è promosso anche dai medici federali e, per il responsabile sanitario del canottaggio Antonio Spataro, è addirittura un “must” da inserire sempre a fine pasto. Anche nel caso dei gelati alla crema - osserva Spataro - che fanno salire il conto energetico, “non sono tuttavia tanto calorici quanto una crostata o una torta”. Nessuna controindicazione al gelato anche nella ginnastica, dove pure il peso è osservato speciale: “non mi sento di dare controindicazioni a questo alimento - osserva il medico federale della ginnastica, Giovanna Berlutti - può essere tranquillamente assunto più volte a settimane”. E per avere meno rimorsi, indica Berlutti, c’é sempre il minigelato.

“Mi butto sulla frutta” è la ricetta della pluricampionessa olimpica di fioretto Valentina Vezzali per non rinunciare al piacere tenendo sotto controllo le calorie. La schermitrice ricorda tra l’altro che, proprio dopo aver mangiato un gelato ai mondiali under 17 di Lisbona, una paventata eliminazione si trasformò invece in qualificazione al turno successivo e per questo “quel gelato funzionò da portafortuna”.
Autentica patita del gelato “anche d’inverno” è la primatista italiana del salto in alto Antonietta di Martino: “lo mangio davvero sempre, è nutriente, con poche calorie, specialmente quello alla frutta, ti dà una sensazione particolare”.

Anche la libellula della ginnastica Vanessa Ferrari non rinuncia al gelato: “In una scala da 1 a 10, per me vale mille!” - ammette la baby campionessa iridata al suo debutto olimpico. Tra i vari gelati, quelli confezionati assicurano maggiore sicurezza igienica e trasparenza sui valori nutrizionali, concordano medici e atleti. “Il fatto che sia confezionato - osserva l’oro olimpico alla sbarra del 2004 Igor Cassina - è una caratteristica importante per l’igiene e la propria sicurezza, soprattutto quando si è all’estero. Credo comunque che il gelato stia benissimo in una dieta equilibrata e per questo penso sia sicuro soprattutto quello italiano”.

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