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IN ITALIA DILAGA LA “CHEF-MANIA”: I GIOVANI ITALIANI ALLE PRESE CON LA SCELTA DELLA SCUOLA SUPERIORE SCOMMETTONO SU UN FUTURO TRA I FORNELLI E LE SCUOLE ALBERGHIERE VANNO IN OVERBOOKING

Sarà uno degli effetti collaterali del lavoro di divulgazione svolto da associazioni, enti ed istituti per la salvaguardia e la valorizzazione dei nostri prodotti agroalimentari e della cucina italiana, o la speranza di un lavoro sicuro o più semplicemente una sana e genuina propensione italica per la buona tavola a spingere i giovanissimi italiani verso la formazione alberghiera? Qualunque sia la ragione un fatto è certo: tra i giovani della Penisola alle prese con l’ardua scelta della scuola superiore dilaga la chef-mania! A dimostrarlo è il boom di iscrizioni alle due principali scuole alberghiere di Milano: gli Istituti Professionali per i Servizi Alberghieri e della Ristorazione “Amerigo Vespucci” e “Carlo Porta”. Quest’anno le classi prime arriveranno sino alla lettera “Q” per un totale di ben 15 sezioni e 800 matricole.

Un fattore che sicuramente influenza la scelta di un istituto alberghiero è la possibilità di iniziare a lavorare subito dopo la fine del ciclo di studi (biennio comune poi triennio di indirizzo a scelta fra cucina, sala e ricevimento) senza dover per forza affrontare l’Università, con paghe che vanno dai 1.500 euro dei primi impieghi sino ai 6.000 che percepisce il primo chef di una nave da crociera. Ma forse v’è di più, forse in gioco entra anche il fascino esercitato dalla possibilità di vedere il proprio nome a fianco di quello di grandi star dello spettacolo e dello sport. Si pensi al protagonismo esercitato ed allo spazio che hanno saputo conquistarsi sui mass media star dei fornelli quali ad esempio Carlo Cracco, Fulvio Pierangelini o l’ormai mitico Gualtiero Marchesi.

Il tutto esaurito degli Istituti Alberghieri dimostra dunque come nelle scelte dei ragazzi vi sia da una parte una lucida valutazione di ciò che il mercato del lavoro cerchi ed offra, ma allo stesso tempo anche come questa professione sia divenuta ormai mitica, come abbia assunto quasi un carattere di nobiltà artistica riuscendo a soddisfare la pulsione onirica tipica di quest’età adolescenziale. Ecco allora che forse per questi ragazzi stelle, bicchieri e forchette dispensate dalle più autorevoli guide enogastronomiche si trasformano da simbolo di prestigio e qualità in un intelligente investimento nel proprio futuro.

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