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INFLAZIONE: 8 MILIARDI IN PIU’ PER RIEMPIRE IL CARRELLO. LO DICE COLDIRETTI. MA A TAVOLA LE QUANTITA’ SONO LE STESSE DEL 2007

Con l’inflazione a due cifre per i prodotti alimentari di base agli italiani riempire con la spesa il carrello costerà 8 miliardi in più nel 2008 anche se le quantità acquistate rimarranno le stesse con variazioni nella composizione della spesa: emerge dalle proiezioni Coldiretti sul base del rapporto Ref per Ancc- Coop, in riferimento ai dati definitivi sui prezzi al consumo ad agosto divulgati dall’Istat.

Con un aumento tendenziale del 12,2% per il pane e del 25,6% per la pasta si allarga - denuncia la Coldiretti - la forbice tra prezzi al consumo e quelli alla produzione con il grano duro (utilizzato per la pasta) che è oggi quotato attorno ai 30 euro al quintale con un calo del 40% sull’inizio dell’anno, mentre il grano tenero (utilizzato per il pane) oscilla attorno ai 20 euro al quintale con una riduzione del 35%. E più in generale - precisa la Coldiretti - mentre i prezzi agricoli alla produzione ad agosto sono in calo del 2,9% in termini congiunturali, quelli degli alimentari al consumo crescono dello 0,2% nello stesso periodo.

Per l’acquisto di pane, pasta e derivati dei cereali, che hanno evidenziano il più elevato tasso di aumento dei prezzi verranno spesi dalle famiglie - sottolinea la Coldiretti - 3,4 miliardi in più, 1,5 miliardi per latte, formaggi e uova mentre “solo” un miliardo per la carne. A fronte della maggiore spesa rimangono invariate le quantità acquistate anche se si sono verificate variazioni nella composizione della spesa con piu’ pollo e meno bistecche: si sono ridotti i consumi di pane (- 2,5%), carne bovina (- 3%) frutta (- 2,6%) e ortaggi (- 0,8%), tornano a salire quelli di pasta (+ 1,4%), latte e derivati (+1,4%) e fa segnare un vero boom la carne di pollo (+6,6%), secondo i dati Ismea Ac Nielsen relativi al primo semestre 2008.

L’incremento medio di spesa alimentare per il 2008 per famiglia è - riferisce la Coldiretti - di 332 euro annuali anche se i maggiori rincari si fanno sentire per le famiglie numerose con 3 o piu’ figli che arriveranno a spendere 476 euro in più all’anno. I soldi in più spesi dagli italiani finiranno per finanziare soprattutto - precisa la Coldiretti - la logistica e la distribuzione commerciale. Per ogni euro speso dai consumatori in alimenti ben 60 centesimi vanno alla distribuzione commerciale, 23 all'industria alimentare e solo 17 centesimi agli agricoltori che devono affrontare i costi crescenti delle materie prime e dell’energia.

Si tratta della dimostrazione evidente dell’esistenza di distorsioni nel passaggio dei prodotti dal campo alla tavola in una situazione in cui il prezzo del latte alla stalla è fermo sui 41 centesimi al litro e - sottolinea la Coldiretti - il prezzo del grano dall'inizio dell'anno è calato di oltre un terzo.

“La forte oscillazione del prezzo del grano, oltre a non avere alcun effetto sui prezzi al consumo di pane e pasta, sta mettendo in difficoltà gli agricoltori italiani e il futuro delle coltivazioni “made in Italy” con l’aumento della dipendenza dall’estero, afferma il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare il drammatico aumento dei costi di coltivazione con i concimi necessari per fertilizzare i terreni aumentanti del 52% a luglio sul 2007”.

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