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FARMERS MARKET - LA PROPOSTA DI BERLUSCONI DIVIDE LE CATEGORIE DEGLI AGRICOLTORI. IN USA CRESCONO DEL 53% IN 10 ANNI I “MERCATI DEGLI AGRICOLTORI”

Divide, favorevoli e contrari, la proposta del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi di istituire degli spazi vendita, nei supermercati, gestiti direttamente dai produttori. Sul modello dei farmers market americani che tanta fortuna hanno avuto negli Usa, avrebbero lo scopo di calmierare i prezzi degli altri prodotti. D’accordo la Coldiretti che ricorda il proprio impegno nel dare spazio sugli scaffali della grande distribuzione ai prodotti locali e di stagione per ottimizzare il rapporto prezzo e qualità. E sulla stessa lunghezza d’onda la Confagricoltura secondo la quale, anche se in maniera marginale, la proposta “rappresenta un esempio valido di come si possa accorciare la filiera”. Più cauta, invece, la Cia (Confederazione Italiana Agricoltori) che giudica “una proposta interessante” quella del Premier, “che però da sola non risolve i problemi dell’agricoltura italiana che sono molti e complessi”.

Disponibile a valutare la “compatibilità dei punti vendita gestiti dai produttori all’interno dei supermercati, la grande distribuzione organizzata che, però, respinge eventuali “incentivazioni forzate” delle istituzioni sulla nuova formula.

“Questa nuova formula commerciale - sottolinea il presidente della Federdistribuzione, Barberini - deve avere la libertà e anche la forza di affermarsi presso i consumatori, senza godere di forme di incentivazione forzata o protezione da parte delle istituzioni”. “C’é poi da chiedersi - sottolinea ancora Barberini - se un agricoltore che diventa anche commerciante debba continuare a godere dei sussidi dedicati al settore agricolo”. “Una volta rispettate regole e norme comuni ed eliminati i sussidi - conclude Barberini - andrà verificata l’effettiva competitività del prodotto”.

Ma le ricette per tentare una raffreddamento dei prezzi restano molte. Secondo il presidente della Cia, Politi, “serve un’azione più vasta”. E tra le iniziative da intraprendere la Confederazione rinnova l’invito a introdurre il doppio prezzo (origine e dettaglio), ad intervenire per ridurre i pesanti costi di produzione, abbassare gli oneri sociali, e introdurre l’accisa zero per il gasolio.

Un modello quello proposto da Berlusconi che in America ha avuto fortuna e ha incrementato il numero di “mercatini” per la vendita diretta dei prodotti agricoli nei grandi “mall” del 53% in 10 anni raggiungendo quota 4.385. Questi mercati sono presenti in tutte le principali città come New York, Los Angeles o San Francisco, ma esperienze di successo sono presenti anche in vari Paesi europei, dalla Francia, all’Inghilterra. “A distanza di vent’anni dall’apertura del mitico farmers market di Union Square i mercati degli agricoltori hanno invaso l’intera città di New York e se ne contano ormai una cinquantina in tutti i principali quartieri della grande mela da Manhattan al Bronx, dal Queens a Brooklyn fino allo Staten Island.

Accorciare la filiera di produzione e consumare prodotti italiani, sono poi gli altri aspetti su cui ha puntato l’attenzione Berlusconi. Un progetto accolto da Coldiretti che ha promosso l’iniziativa “chilometri zero” per incentivare la vendita di prodotti locali e per evitare che una alimento percorra anche più di 1.900 chilometri prima di arrivare sulle tavole. Ma risparmiare si può e - secondo “Altroconsumo” - anche fino a 2.000 euro l’anno grazie alla concorrenza tra super e ipermercati.

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