IL TARTUFO BIANCO, “CIBO DEI RE”, HA TROVATO IL SUO “RIFUGIO” ADEGUATO. IL CONTENITORE PER IL PIÙ PREZIOSO FRUTTO DEL BOSCO A NOVEMBRE ALLA MOSTRA MERCATO NAZIONALE DEL TARTUFO BIANCO DI SAN MINIATO, UNA DELLE TERRE D’ELEZIONE

Prezioso e profumato, il tartufo bianco, “cibo dei re”, sembra finalmente aver trovato un “rifugio” adeguato al suo status. Addio a generici contenitori ermetici o a improvvisati barattoli con dentro i chicchi di riso per salvarlo dall’umidità: il dono più pregiato del bosco ha finalmente un contenitore pensato intorno a lui, che verrà presentato nella edizione n. 38 della Mostra Mercato nazionale del Tartufo Bianco di San Miniato (Pisa, www.cittadisanminiato.it), una delle terra di elezione per il “Tuber Magnatum Pico”, di scena negli ultimi tre fine settimana di novembre.
Pochi altri prodotti possono vantare di aver dato via a un vero e proprio filone di ricerca nel food-desing: il primo “pack” per il tartufo bianco, realizzato dagli studenti dalla Facoltà di Disegno Industriale dell’Università di Firenze, coordinati dalla professoressa Elisabetta Cianfanelli, che hanno studiato le storie di un territorio, storie di vite passate, storie di quaderni fitti di cifre antiche, di pesi, di storia, di momenti grami e di momenti di gloria, storie di cani addestrati e di tartufi sempre più piccoli e preziosi, esprime tutto questo nell’interazione tra materia organica e inorganica.
Il tartufo ha radici profonde in San Miniato, ed è diventato da oltre un secolo parte integrante del suo territorio e della sua storia. Dai primi cercatori, pionieri che capirono l’importanza di questo prelibato prodotto cominciando ad esportarlo nel mondo, al tartufo più grande mai raccolto, 2,540 kg, trovato nel 1954 a San Miniato e regalato al presidente degli Stati Uniti.