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LA DIETA MEDITERRANEA PROPOSTA UFFICIALMENTE DA ITALIA, SPAGNA, GRECIA E MAROCCO ALLA CANDIDATURA DI “PATRIMONIO CULTURALE E IMMATERIALE DELL’UMANITÀ”. IL MINISTRO LUCA ZAIA: “ESALTA L’IDENTITÁ E L’AGRICOLTURA DEL NOSTRO PAESE”

Adesso è ufficiale: Italia, Spagna, Grecia e Marocco, i quattro Paesi che hanno contribuito a definire gli aspetti culturali, storici, produttivi e paesaggistici, alimentari e sociali della dieta mediterranea, hanno presentato la proposta formale per la sua candidatura presso l’Unesco a “Patrimonio culturale e immateriale dell’umanità”. “La nostra - spiega Luca Zaia, Ministro delle politiche agricole alimentarti e forestali - è la candidatura dei prodotti dell’agroalimentare italiano, dietro i quali ci sono la storia, la tradizione e l’identità dei nostri territori. È un modo per esaltare i nostri prodotti tipici che sono un patrimonio insostituibile del nostro Paese e speriamo diventino presto anche patrimonio dell’umanità”.

La dieta mediterranea, riconosciuta anche dall’Oms e dalla Fao come modello alimentare salutare, sostenibile e di qualità “è un patrimonio culturale immateriale che ha una lunga tradizione, vivo e in continua evoluzione, condiviso da tutti i Paesi del Mediterraneo, che incorpora, saperi, sapori, elaborazioni, prodotti alimentari, coltivazioni e spazi sociali legati al territorio” aggiunge Zaia.

L’iscrizione alla Lista dell’Unesco consentirà ad ogni Stato che ha partecipato al progetto di valorizzare e mettere in atto misure di salvaguardia che consentiranno di tenere vive le tradizioni agricole e alimentari dei rispettivi territori. La procedura di riconoscimento da parte dell’Unesco prevede che sia verificata la regolarità e completezza della documentazione entro la metà di gennaio. Successivamente - tra maggio e giugno 2009 - un comitato di valutazione stabilirà se la dieta mediterranea può essere considerato un bene culturale immateriale e invierà il parere all’Unesco che dovrà deliberare entro settembre 2009. Gli Stati hanno a disposizione questo periodo per individuare modi e forme di sostegno alla candidatura stessa. “Il riconoscimento della dieta italiana nel patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’Unesco è una grande opportunità per la nostra agricoltura - conclude il Ministro Zaia - e rappresenterebbe un ulteriore riconoscimento al made in Italy e alla qualità dei prodotti dell’agroalimentare italiano”.

Un risultato che si augura anche la Coldiretti, secondo cui con la leadership conquistata nelle produzione di frutta, verdura, pasta, vino e il posto d’onore nell’olio, il riconoscimento della dieta mediterranea come patrimonio dell’Unesco è un obiettivo che avrebbe un valore straordinario per l’Italia. Grazie agli agricoltori italiani la dieta mediterranea - sottolinea la Coldiretti - è un patrimonio salvato dall’estinzione che è stato esportato in tutto il mondo portando dovunque salute e benessere. Un risultato ottenuto nonostante i tentativi di introdurre pratiche e metodi di produzione che snaturano la vera identità di questi prodotti, come nel caso dello zuccheraggio del vino, dei miscugli di oli di origine diversa o delle bibite alla frutta senza … frutta.

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