STUDIO - LA CRISI MUTUI POTREBBE SFOCIARE IN CRISI ALIMENTARE

La crisi finanziaria in Gran Bretagna rischia di sfociare in una crisi alimentare: è questo l’avvertimento lanciato dal Centro Studi britannico Chatham House che, in un rapporto, ha illustrato come, nel Regno Unito, l’approvvigionamento di cibo potrebbe essere compromesso da fattori come i cambiamenti climatici, i sempre più alti costi energetici e l’aumento della popolazione mondiale.

Confermando che “con i prezzi e la domanda in crescita in tutto il mondo, non possiamo dare gli alimenti per scontati”, Hilary Benn - il ministro per l’agricoltura, intervenuto alla conferenza del centro studi - ha annunciato la creazione di una commissione per le politiche sul cibo che si occuperà di garantire che, anche in periodi di crisi, in Gran Bretagna vi sia un sistema di approvvigionamento stabile e efficace.

Secondo il rapporto di Chatham House, la crisi alimentare verrebbe determinata da diversi fattori, tra i quali: raccolti sempre meno produttivi a causa dei cambiamenti climatici, Paesi come l’India e la Cina, che consumando più latte e carne faranno aumentare il costo dei mangimi e costi di produzione sempre più alti a causa dell’aumento del prezzo dell’energia.

Il think tank fa inoltre notare come, l’aumento dei costi dei prodotti agricoli abbia già spinto alcuni Paesi ad instaurare forme di protezionismo. La Russia, ad esempio, ha in programma di far passare sotto il controllo dello stato fino alla metà delle sue esportazioni di cereali e grano. “Altri Paesi hanno già iniziato ad analizzare gli alimenti da un punto di vista strategico. E’ ora che la Gran Bretagna faccia lo stesso”, ha dichiarato Kate Bailey, la ricercatrice che ha condotto lo studio.