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OLIO ITALIANO, SEGNO POSITIVO NONOSTANTE LA CRISI. A DIRLO L’ASSITOL, ASSOCIAZIONE ITALIANA DELL’INDUSTRIA OLEARIA. BENE L’EXTRAVERGINE DI OLIVA, CHE CRESCE DEL 18% ALL’ESTERO. A SORPRESA PERDONO TERRENO PRODOTTI DOP E IGP (-40%) E BIO (-9,7%)

Nonostante il difficile momento economico, l’olio d’oliva italiano resiste alla crisi. Lo dimostrano i dati dell’Assitol, l’Associazione italiana dell’industria olearia, che attestano l’andamento sostanzialmente positivo degli ordinativi, soprattutto all’estero, sia nel mese di agosto che negli ultimi 10 mesi.

Più in dettaglio, sul mercato interno, il segmento dell’olio extravergine ha dimostrato una buona capacità di tenuta, con un aumento pari all’1,1% registrato nel periodo tra novembre 2007 e agosto 2008. Nella grande distribuzione le vendite sul mercato interno sono cresciute del 3,2%.

In controtendenza, un po’ a sorpresa, le cifre riguardanti le altre produzioni: il dato relativo ad agosto evidenzia un netto calo nel mercato di Dop e Igp (-40%), e del biologico (-9,7%) sullo scorso anno. Meno bene, in generale, sull’extravergine, sono andati l’olio d’oliva (-7,5%), e di sansa (-12,6%).

Dati che però confermano la sempre più spiccata preferenza dei consumatori per l’olio extravergine, a scapito dell’olio d’oliva e di sansa.

Sul fronte dell’export, nel solo mese di agosto l’Assitol ha registrato un + 3,9% di vendite all’estero per le diverse varietà di olio d’oliva. Anche qui è l’extravergine a fare la parte del leone, con una crescita del 18% sullo stesso periodo nel 2007. Inoltre, grazie all’ottima performance degli oli convenzionali (+ 7,9), vale a dire i grandi marchi, negli ultimi dieci mesi le esportazioni sono cresciute del 9,7%. Un dato che riflette la tendenza positiva del comparto all’estero, rilevata a partire dallo scorso novembre (+3,4%).

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