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SICUREZZA ALIMENTARE - IL MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE ZAIA: “GRAZIE A CORPO FORESTALE DELLO STATO IL PIÙ GRANDE SEQUESTRO DI PRODOTTI CINESI NELLA STORIA D’ITALIA”. LA REAZIONE COLDIRETTI: “SUBITO OBBLIGO ETICHETTA DI PROVENIENZA SU PRODOTTI”

“Sono orgoglioso del lavoro svolto dal Corpo Forestale dello Stato a difesa dei cittadini e consumatori italiani; il sistema dei controlli nel nostro Paese funziona e funziona bene: non è mai stato così evidente; con questa brillante operazione, che non ha eguali nel passato, è stato impedito che sulle tavole degli italiani arrivassero prodotti tossici o di illecita importazione e commercializzazione”: è il primo commento del Ministro delle Politiche Agricole Luca Zaia, in conferenza, oggi a Napoli, dal Corpo Forestale dello Stato per presentare l’operazione “Lnterne Rosse” che ha portato al sequestro, tra il porto e il centro del capoluogo campano, del più ingente quantitativo di prodotti “made in China” mai posto sotto sigilli nel nostro Paese.
L’operazione “Lanterne Rosse” si inserisce in una più incisiva e ampia attività di controlli da parte del Corpo Forestale dello Stato, fortemente voluta dal Ministro Zaia, per garantire i più elevati standard di sicurezza alimentare ai cittadini-consumatori.
Gli agenti del Cfs, insieme al personale del Comando Provinciale di Napoli e a quello del Nucleo Agroalimentare e Forestale e della Sezione Investigativa Cites di Roma, hanno trovato e sequestrato 300 chili di mozzarella cinese; 50 chili di prodotti caseari; più di 100 chili di tè cinese al latte; 90 chili di papaia cinese al latte e 7 chili di zampe di gallina, la cui importazione è vietata per l’elevato rischio di influenza aviaria.
Gli agenti hanno anche ritrovato, inaspettatamente, e sequestrato 10 quintali di latte ad alto rischio melammina. “La questione è ora nelle mani del Ministero della Salute - ha specificato il Ministro Zaia - cui forniamo il nostro contributo e la nostra massima disponibilità per il futuro”.
I Forestali hanno sequestrato poi 40 chili di datteri di mare di provenienza locale e destinati all’esportazione in Cina; 10 chili di carne bianca, molluschi, pesci; circa 100 chili di funghi lavorati privi di qualunque etichetta e 500 chili di uova lavorate, per un totale del 70% dei prodotti rinvenuti senza alcuna etichettatura.
Circa 20mila kg di alimenti non conformi alla normativa europea sulla tracciabilità sono stati confiscati e immediatamente avviati alla distruzione.
Sette le persone denunciate all´Autorità Giudiziaria e circa 100mila euro le sanzioni amministrative comminate.
I controlli hanno portato anche al sequestro di due esercizi commerciali totalmente abusivi.
“L’operazione Lanterne Rosse - ha aggiunto il Ministro Zaia - è l’esito coerente della politica che abbiamo scelto di avviare e che si muove su due binari: tolleranza zero e lotta senza quartiere a truffe, illeciti, sofisticazioni e frodi alimentari. La comunità cinese non tema: le attività criminali non hanno etnie o colori di sorta. Ma è bene che tutti sappiano che chiunque trasgredisca la legge e cerchi di avvelenare i consumatori italiani, sarà severamente perseguito e punito. Vorrei infine tranquillizzare gli imprenditori agricoli del nostro Paese. Voglio che sappiate che sono vicino e solidale a tutti coloro che onestamente si guadagnano la vita sui campi, spezzandosi la schiena. E’ anche per il rispetto profondo che nutro nei confronti del vostro lavoro che proseguiremo su questa strada e che, grazie ad operazioni esemplari come Lanterne Rosse, ripuliremo il mercato dai delinquenti che lo inquinano”.

Le reazioni - Marini (Coldiretti): “subito obbligo etichetta di provenienza sui prodotti. Dalla Cina l’Italia importa concentrato, ortaggi, frutta, pesce e aglio”
Gli italiani hanno il diritto di conoscere la provenienza del latte e dei suoi derivati che portano ogni giorno in tavola e occorre quindi immediatamente rendere obbligatoria l’etichetta di provenienza per tutti gli alimenti: lo afferma il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel commentare positivamente il sequestro di dieci quintali di latte cinese alla melamina sequestrati in un capannone a Napoli dagli uomini del Corpo Forestale dello Stato.
L’operazione - sottolinea Marini - dimostra l’efficacia del nostro sistema di controlli, ma anche la necessità di rafforzare le maglie della legislazione come fortemente sostenuto dal Ministro delle Politiche Agricole Luca Zaia. Per i formaggi a denominazione di origine la provenienza nazionale del latte impiegato è assicurata mentre - sottolinea la Coldiretti - tra gli altri prodotti lattiero caseari tale garanzia è disponibile solo per il latte fresco per il quale grazie alla raccolta di firme della Coldiretti dal 7 giugno 2005 è obbligatorio indicare la zona di mungitura o la stalla di provenienza, ma non per il latte a lunga conservazione che rappresenta oltre la metà dei consumi e proviene per la maggior parte dall’estero.
Ma - continua la Coldiretti - l'etichetta è anonima anche per la carne di maiale, coniglio e agnello, per la pasta, i succhi di frutta e le conserve vegetali come il pomodoro concentrato proveniente dalla Cina. Le importazioni in Italia di prodotti agroalimentari dalla Cina nel corso del primo semestre del 2008 hanno superato - sottolinea la Coldiretti - il valore di 260 milioni di euro e riguardano principalmente ortaggi e legumi (secchi, conservati o loro preparazioni) per un valore di 88 milioni di euro tra le quali spicca il concentrato di pomodoro (29 milioni).
Sulla base dei dati Istat dal gigante asiatico - continua la Coldiretti - arrivano anche pesci, crostacei e molluschi per 18 milioni, semi, sementi e piante medicinali per 14 milioni, frutta per 7 milioni, gomme, resine ed estratti vegetali per 6 milioni e aglio per un milione. Di fronte all'estendersi dell'allarme sui rischi dei prodotti cinesi occorre immediatamente - sostiene la Coldiretti - estendere l'obbligo di indicare in etichetta la provenienza di tutti gli alimenti per favorire i controlli, permettere l'immediato ritiro dal mercato dei prodotti eventualmente pericolosi e garantire così la sicurezza dei cittadini.
Lo scandalo del latte contaminato da melamina - precisa la Coldiretti - è solo l'ultima conferma della presenza di gravi difficoltà da parte del gigante asiatico di adeguarsi alle norme di sicurezza alimentare nel rispetto degli impegni assunti a livello internazionale dopo la messa sotto accusa per i rischi alla salute di dentifrici, alimenti per animali domestici a causa della presenza irregolare di melamina tossica, anguille, pesce gatto, ma anche succhi e conserve con pericolosi additivi.
Nel Paese asiatico si è registrato un aumento del 27 per cento delle morti per avvelenamento da cibo nel 2007, rispetto all'anno precedente e le autorità sono intervenute con il ritiro delle licenze per la produzione a centinaia di industrie alimentari per problemi legati alla sicurezza. La Cina è peraltro il Paese che ha ricevuto dall'Unione Europea il maggior numero di notifiche per prodotti alimentari irregolari perché contaminati dalla presenza di micotossine, additivi e coloranti al di fuori dalle norme di legge, sulla base della Relazione sul sistema di allerta per alimenti e mangimi nel 2007.
Su un totale di 2933 notifiche ben 390 - conclude la Coldiretti - sono state rivolte alla Cina per pericoli derivanti dalle contaminazioni dovute sopratutto a materiali a contatto con gli alimenti per la migrazione, non solo di metalli pesanti, ma anche di ammine aromatiche, ftalati ed adipati. Numerosi peraltro anche i casi di presenza di residui farmaci veterinari o di micotossine.

La Cina sulle tavole degli italiani
• Ortaggi, pomodoro e legumi (secchi, conservati o loro preparazioni): 88 milioni di euro
• Pesci, crostacei e molluschi: 18 milioni di euro
• Semi, sementi e piante medicinali: 14 milioni di euro
• Frutta: 7 milioni di euro
• Gomme, resine ed estratti vegetali: 6 milioni di euro
• Aglio: 1 milione di euro
Fonte: elaborazioni Coldiretti su dati Istat nel primo semestre

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