02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

NELLA GIORNATA MONDIALE DELL’ALIMENTAZIONE GLI ALLARMI DELLA FAO (FOOD & AGRICULTURE ORGANIZATION) E DI GREENPEACE: LA CRISI FINANZIARIA RISCHIA DI COLPIRE GLI AFFAMATI, LA CINA NEL 2030 NON SARA’ PIÙ AUTOSUFFICIENTE PER IL CIBO

Oggi si celebra la Giornata mondiale dell’Alimentazione, ma le notizie che arrivano sono tutt’altro che confortanti. Se la crisi finanziaria rischia di colpire gli affamati del mondo, in Cina sono i cambiamenti climatici a fa scattare l’allarme alimentazione. Questi i contenuti di due allarmi, il primo lanciato dalla Fao (la Food and Agriculture Organisation delle Nazioni Unite), l’altro da Greenpeace.

In particolare, l’agenzia della Nazioni Unite sostiene, per voce del direttore generale della Fao Jaques Diouf, che l’introduzione di nuove misure protezionistiche e la recessione alle porte mettono a rischio gli impegni internazionali nei confronti degli aiuti allo sviluppo, e già dal prossimo anno si potrebbe tornare a parlare di crisi alimentare, nonostante la produzione cerealicola mondiale 2008 sarà da record.

“Se questo dovesse verificarsi e se dovesse sfumare la volontà politica di recente riaffermata - ha detto Diouf - verso un maggiore sostegno internazionale allo sviluppo agricolo, sarebbe una vera sciagura”. Finanziamenti, prestiti bancari, aiuti ufficiali allo sviluppo, investimenti esteri diretti e rimesse dei lavoratori, tutto, secondo la Fao, potrebbe essere compromesso dall’aggravarsi della crisi finanziaria. Secondo l’ultimo rapporto Fao, quest’anno la produzione alimentare aumenterà del 4,9 per cento raggiungendo la quantità record di 2.232 milioni di tonnellate. Nonostante ciò, secondo le analisi dell’agenzia Onu, 36 Paesi avranno ancora bisogno di assistenza esterna.
Per quanto riguarda la Cina invece, l’allarme è stato lanciato dopo un rapporto di Greenpeace dal professor Lin Erda dell’Accademia delle Scienze cinese: a causa del cambiamento climatico il “Celeste Impero” non produrrà cibo sufficiente per sfamare la sua crescente popolazione.
Erda ha sottolineato che in Cina il cambiamento del clima “sta colpendo duramente la produzione agricola con mutamenti delle temperature, della disponibilità di acqua, delle condizioni del terreno e fenomeni di tempo estremo e con frequenti malattie delle piante”.

Uno dei rappresentanti di Greenpeace in Cina, Li Yan, ha sostenuto che la Cina “é particolarmente vulnerabile” rispetto all’impatto dei mutamenti climatici”.

“L’agricoltura ecologica , che lavora insieme alla natura e non contro di essa, può portare ad una netta diminuzione dell’emissione di gas inquinanti”, ha aggiunto. Il professor Lin ha sostenuto che “se paragonata all’agricoltura basata su sostanze chimiche distruttive e sull’ uso intensivo dell’energia fossile, l’agricoltura ecologica si può adattare meglio a sopravvivere agli effetti del surriscaldamento”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli