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ALIMENTARE & DISTRETTI - IL PROSCIUTTO, MOTORE DELL’ECONOMIA DI SAN DANIELE IN FRIULI E ESPRESSIONE AUTENTICA DEL TERRITORIO, SI CANDIDA A DIVENTARE PROTAGONISTA DI UNO SVILUPPO TURISTICO “PARTECIPATO”

Il prosciutto, motore dell’economia di San Daniele del Friuli ed espressione autentica del territorio, si candida a diventare protagonista di uno sviluppo turistico “partecipato”, sostenuto fortemente dalle istituzioni e dagli operatori. E’ la sintesi delle riflessioni del convegno “Un modello di sviluppo per San Daniele: ospitalita’, tradizione e qualità della vita”, organizzato dal Consorzio del Prosciutto di San Daniele e dalla Confcommercio. A rafforzare la certezza che la vocazione turistica di San Daniele può portare benefici economici per il territorio di tutto il distretto, hanno contribuito tre casi, tre storie di successo: quella del Chianti Classico, quella della strada dei formaggi transfrontaliera che unisce Savoia e Val d’Aosta e quella dell’Alto Adige - Suedtirol.

Il direttore generale del Consorzio Chianti Classico, Giuseppe Liberatore ha tracciato la storia dello sviluppo turistico ed enologico della zona del Chianti, che va dal 1958, quando un consesso di esperti aveva ipotizzato per il Chianti un futuro “silvo-pastorale” di non-sviluppo, ai numeri odierni: 10.000 ettari di vigneto (e altrettanti di oliveti) nei quali si producono 45 milioni di bottiglie (il 70 delle quali destinate all’export), tutte contraddistinte dall’inconfondibile marchio del Gallo Nero. Un prodotto di qualità che è diventato il simbolo di un territorio dove il turismo del vino si sposa a quello delle città d’arte.

Più recente, invece, la storia dei formaggi della Savoia, raccontata da Joel Vinderet, coordinatore delle Strade dei formaggi delle Alpi: dal 2003 al 2008, la creazione di una rete di operatori (allevatori e produttori di formaggi) ed una campagna promozionale sostenuta anche dal Progetto Interreg hanno contribuito ad allungare la stagione turistica di un comprensorio - quello del Monte Bianco - tradizionalmente legato allo sci e quindi al periodo invernale.

Caso da manuale di marketing, infine, quello dell’Alto Adige, commentato da Alexandra Mair, responsabile della promozione di Suedtirol Marketing Gesellschaft (Agenzia di Marketing dell’Alto Adige) di Bolzano: il colorato marchio Sudtirol è proposto come “marchio ombrello”, sotto il quale si raccolgono operatori turistici (26 milioni di presenze annue, un numero da capogiro per un territorio di 490.000 abitanti), produttori di speck, di mele, di vini di qualità, di yogurt (2 milioni di vasetti ogni giorno!). Un obiettivo strategico ben preciso: la notorietà del marchio Suedtirol, ovvero farne un brand conosciuto a livello mondiale quanto quelli della Nike nel campo dell’abbigliamento o della Mercedes nel campo delle autovetture.

Il dibattito è quindi continuato “con l’auspicio di un forte impegno di tutti - distretto agroalimentare e comunità di San Daniele in Friuli, in primis - per raggiungere obiettivi importanti anche nel contesto di un momento non facile, e con l’esigenza di un cambio di mentalità negli operatori, per un turismo che li veda protagonisti attivi e non spettatori”.

Carlo Dall’Ava, imprenditore e presidente della Confcommercio, ha proposto una regia unica che contempli amministrazioni, Camera di Commercio, categorie economiche, distretto agroalimentare e Consorzio del San Daniele per operare una promozione condivisa.

Un pensiero sottoscritto dal presidente del Consorzio del Prosciutto San Daniele, Alberto Morgante, che ha invitato tutti ad un pensiero allargato: “non guardare solo al proprio business e al proprio interesse ristretto, ma al benessere della collettività”.

Il presidente della Comunita’ Collinare ha auspicato che un analogo desiderio di “rintracciabilità” e di sviluppo integrato del territorio possa contribuire alla promozione di tutto il comprensorio sandanielese. Il Consorzio del Prosciutto sta facendo la sua parte, ha sottolineato il direttore del Consorzio Mario Cicchetti, ma l’impegno nella promozione turistica non può esaurirsi con “Aria di Festa”, un week end importante che non deve far dimenticare l’ovvio, ovvero che nell’anno ci sono 52 week-end.

Francesco Ciani, direttore di Ineq e già direttore del Consorzio, ha fatto una riflessione sugli aspetti dimensionali: una promozione di dimensione regionale non può essere incisiva quanto lo è - ad esempio - quella del “marchio-ombrello” dell’Alto Adige; la dimensione comunale, anche se sorretta da un marchio forte come quello del San Daniele, può essere troppo ridotta. La strada da seguire? Quella di individuare un comprensorio, un territorio omogeneo. “Quella del distretto è stata una intuizione importante - ha detto - ma è necessario che abbia un ruolo più incisivo e che non diventi una fotocopia delle Pro Loco o una super Pro Loco, della quale non si sente la necessità”.

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