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APERTO OGGI A ROMA IL PRIMO WINE BAR KOSHER D’EUROPA

Aperto oggi a Roma, nel quartiere del ghetto ebraico, il primo wine bar kosher d’Italia e d’Europa: il Kosher bistrot caffè, di Angelo Terracina, offrirà dai caffè alle spremute, ma anche panini, insalate, salumi e dolci, vini bianchi, rossi e dolci, salse, biscotti e formaggi. Tutto rigorosamente kosher. Dall’insalata lavata foglia per foglia, alla carne rigorosamente controllata dal rabbinato di Roma, i prodotti saranno tutti certificati, come la tradizione ebraica vuole. Non mancheranno i piatti tipici come la carne secca, la bresaola e la bottarga. Sempre più persone scelgono i piatti della cucina kosher, secondo un’indagine Eurispes, nel 2007 il fenomeno ha registrato un +7%. “Prima per la mucca pazza poi per l’aviaria gli italiani, anche non ebrei, hanno cominciato a preferire i prodotti kosher perchè maggiormente controllati”. Lo dice Angelo Terracina, titolare del Kosher bistrot caffè, che spiega: “attraverso il cibo si possono conoscere anche le culture diverse e con questa attività vogliamo aprire le porte del mondo kosher alla collettività. Prevediamo ad esempio di realizzare corsi e degustazioni organizzati da esperti del settore. Ogni piatto - continua - ha una storia diversa. La produzione di carne secca, delle coppiette e del salame di manzo è tipica della cucina giudaico romanesca. La ricetta è quella di mio nonno, da allora la mia famiglia tramanda questa produzione”.

Il locale proporrà, inoltre, alla sua clientela più di 200 etichette di vino, provenienti da tutto il mondo. Così stasera ci sono diversi coktail a base di prodotti rigorosamente kosher, a base di prosecco fino ai più classici “mojito” e “cosmopolitan”. Sui taglieri da protagoniste le tartine, le bruschettine accompagnate da bicchieri freddi di vino bianco o rosso per chi lo preferisce. E per i più piccini un menù a misura di bimbo a base di frullati, centrifughe, tramezzini, pizzette e mini dessert. Non manca l’angola lettura, dedicato alla consultazioni di libri utili ad approfondire le tematiche della cucina ebraica. Per il pranzo gastronomia fredda a base piatti di affettati e panini ricchi di salse come humus o tehina. Alle pareti, per chi li vuole acquistare, i prodotti più ricercati. C’e’ il couscous, i falafel, le salse pronte israeliane e tanti sotto aceti. I più golosi apprezzeranno la halva, dolce di pasta di sesamo con zucchero e vaniglia. Per chi invece vuole degustare la cucina ebraica a casa propria e’ previsto anche un servizio di take eway.

Visto che negli Usa il kosher è ormai diventato una mania, con celebrità come Madonna, Paris Hilton, Lindsay Lohan, Demi Moore e Donald Trump che prediligono questo tipo di alimentazione, ora si tenta una “via europea”, tanto più che in Italia sono in aumento le aziende che decidono di far certificare i propria alimenti dal rabbinato italiano e il trend è in continua crescita.

Biscotti, cioccolato, bevande, acque, condimenti, dentifrici, cosmetici, dolci, spezie e formaggi, la galassia alimentare italiana che ha iniziato ad esplorare le opportunità offerte dalla certificazione kosher è molto variegata. Algida, Mulino Bianco e Pavesi, secondo l’Eurispes, sfiorano un fatturato di oltre 300 milioni di dollari con i prodotti kosher, tanto che l’Eurispes parla addirittura di fenomeno kosher: sul 2007, il trend è cresciuto del 7%, nonostante lo stallo degli altri settori commerciali.

La certificazione è applicabile ad una gran varietà di prodotti, dagli ingredienti da cucina come l’olio d’oliva ad alimenti confezionati, fino ai prodotti dietetici. E’ rilasciata da associazioni rabbiniche ed è indicata sul prodotta da un apposito simbolo o dicitura che identifica il rabbino certificatore. Il rispetto delle severe regole del Kasheruth è verificato periodicamente da esperti sul luogo di produzione e la certificazione, che ha una scadenza e va periodicamente ripetuta, può essere revocata in qualsiasi momento.

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