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BUONE NUOVE PER IL VINO: LA POPOLARITA’ DI ALTRI ALCOLICI E I VENTI DI CRISI FANNO CROLLARE I CONSUMI DELLA BIRRA IN GIAPPONE

I giapponesi bevono sempre meno birra, sia per la crescente popolarità di altre bevande alcoliche, prima fra tutte il vino, sia per la stretta dei consumi dettata dalla crisi economica mondiale. Nel 2008, secondo i cinque principali produttori nipponici della “bionda” più famosa del mondo, la produzione di birra ha toccato il record negativo degli ultimi 17 anni, con un calo complessivo del 2,7%, che già segue 3 anni consecutivi in sensibile discesa.

I risultati 2008 sono i peggiori di sempre da quando, nel 1991, si iniziò a raccogliere questo tipo di statistiche. Nel 2008 sono state prodotte 482,68 milioni di cassette di birra, che contengono ciascuna 20 bottiglie da 633 ml, secondo l’unità di misura usata in Giappone per registrare i volumi produttivi della bevanda.

Stando agli operatori nipponici, l’ulteriore calo segnato nel 2008 è da collegare all’aumento dei prezzi al consumo e al “voltafaccia” delle giovani generazioni, che si rivolgono sempre più verso altre bevande alcoliche. La sorpresa principale del 2008, che fa storcere il naso ai puristi della “bionda”, è stata l’ascesa (+13,8%) della cosiddetta “birra dei poveri”: si tratta di una bevanda alcolica al sapore di birra, prodotta senza l’ombra di malto, che per il suo prezzo contenuto è riuscita a scalzare dal secondo posto (23,7% del totale) la birra a basso contenuto di malto (23,3%). La “bionda” originale (100% di malto) rimane ai vertici della categoria (con una quota del 53%), pur accusando un calo su base annuale del 6,5%.

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