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GRAN BRETAGNA - CONTRO L’OBESITA’ ARRIVA IL “CONTO CALORIE” ANCHE SUL MENU’ DEL RISTORANTE

Conto delle calorie anche al ristorante: per combattere l’obesità. L’agenzia britannica per gli standard dell’alimentazione vuole spingere anche i ristoranti e i fast food a includere sui propri menù una tabella con i valori nutrizionali di ogni piatto.
Secondo una ricerca condotta dall’organizzazione, i cittadini del Regno Unito consumano circa 1 pasto su 6 fuori casa. I pasti al ristorante, i panini e le insalate acquistate per pranzo e i piatti da fast food contribuiscono ad un quarto delle calorie assunte dagli uomini e ad un quinto di quelle assunte dalle donne. Alla luce di questo studio, secondo l’agenzia è importante che la gente conosca il valore nutrizionale di ciò che mangia fuori casa, in modo da poter programmare meglio la propria dieta.
Pizza Hut, che in Gran Bretagna ha 400 ristoranti e 300 chioschi per l’asporto, ha già accettato di prendere parte all’iniziativa e McDonald’s e Starbucks, che negli Usa già includono le tabelle con i valori nutrizionali nei loro menù, potrebbero presto seguire la stessa strada.
Secondo la British Hospitality Association, che rappresenta 44.000 ristoranti e bar, lo schema potrebbe rivelarsi costoso e difficile da attuare soprattutto per i ristoranti indipendenti e le catene più piccole, che in questo periodo di crisi già si trovano in difficoltà.

La posizione - Coldiretti: “siamo d’accordo con questa idea …”
La trasparenza sulla caratteristiche dei prodotti alimentari consumati, dalle calorie all’indicazione della provenienza, aiuta i cittadini a fare scelte di consumo consapevoli in un momento in cui si moltiplicano nei paesi più sviluppati le malattie legate alla scorretta alimentazione. Così sottolinea la Col diretti.
Pane, pasta, frutta, verdura, olio extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari hanno consentito agli italiani - sottolinea la Coldiretti - di conquistare il record della longevità con una vita media di 78,6 anni per gli uomini e di 84,1 anni per le donne, nettamente superiore alla media europea.
Ma il futuro è preoccupante con un terzo dei ragazzi italiani obeso o in sovrappeso per effetto soprattutto del progressivo abbandono dei principi della dieta mediterranea a favore del consumo di cibi grassi e ricchi di zucchero come le bibite gassate. Italia sono milioni i pasti serviti ogni giorno dalle mense scolastiche ai bambini che peraltro in una percentuale di oltre il 20% si recano almeno una volta alla settimana si recano in pizzeria o al ristorante, secondo una analisi Coldiretti su dati Istat.
Secondo recenti studi pubblicati sul “British Medical Journal”, analizzati dal team di Francesco Sofi, nutrizionista dell’Università di Firenze, la dieta mediterranea riduce del 13% l’incidenza del Parkinson e dell’Alzheimer, del 9% quella per problemi cardiovascolari e del 6% quella del cancro.

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