IL MINISTRO ZAIA A WINENEWS: “LA MANO PUBBLICA DEVE INTERVENIRE SOLO IN CASO DI CRISI, PER NON VEDERE AFFONDARE UN SETTORE”. IL MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE PORTA A TREVISO, CHE HA DEFINITO LA “CALIFORNIA D’EUROPA”, I MINISTRI AGRICOLI DEL G8

“L’intervento pubblico per l’agroalimentari deve essere di accompagnamento al mercato, certo non la regola”: il Ministro delle Politiche Agricole, Luca Zaia, ha risposto così a WineNews sulla possibilità che, dopo il caso del Parmigiano Reggiano e dell’olio d’oliva, fossero previsti ulteriori interventi pubblici a favore dei comparti in difficoltà (come ad esempio nel settore bovino e suino).
“Il legislatore - ha detto Zaia - deve decidere se salvare un settore o vederlo crollare, come è avvenuto nel caso del Parmigiano”. Si tratta, però, ha specificato il ministro di un “aiuto” da mettere in pratica solo in caso di vera crisi. E quella del Parmigiano Reggiano e del Grana Padano, lo era, al punto che sono state ritirate rispettivamente 100.000 forme di formaggio, attraverso l’Agea, a prezzi di mercato e distribuite agli indigenti attraverso il canale delle Onlus.
A fronte di un andamento normale del mercato, invece, i settori devono confrontarsi da sole con il mercato. Cosa diversa è, secondo Zaia, quella di promuovere la qualità e l’eccellenza dei prodotti italiani.
In questo senso, è stato positivo il giudizio del Ministro sul disegno di legge presentato al Senato sull’indicazione dell’origine degli alimenti in etichetta: “è un occasione ulteriore per dare sostegno al nostro ddl che è simile, se non uguale” ha spiegato.
Nella stessa direzione, vale a dire quella di privilegiare la componente agricola e quindi riportare l’attenzione sulla fase produttiva, va l’organizzazione del primo G8 agricolo. La scelta della location, Cison di Valmarino, comune in cui vivono poco più di 2500 abitanti, per il ministro, non è casuale: “è una realtà che ha le caratteristiche giuste per garantire la sicurezza per un evento di questo tipo - ha aggiunto Zaia - è un palcoscenico adatto anche per una città come Treviso, che è definita la California d’Europa”.
Teresa Carbone