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NEL 2009 RADDOPPIERA’ LA SPESA A CASA DEGLI AGRICOLTORI. LA COLDIRETTI LANCIA MILLE MERCATI NELLE PICCOLE E GRANDI CITTÀ PER LA QUALITÀ AL GIUSTO PREZZO

Mille mercati gestiti direttamente dagli agricoltori aperti nelle piccole e grandi città per consentire ai cittadini di fare la spesa al giusto prezzo nel tempo della crisi con l’obiettivo di raddoppiare il valore degli acquisti effettuati direttamente dagli imprenditori agricoli: è l’obiettivo della Coldiretti.
Gli agricoltori hanno venduto ai prezzi pagati alla produzione che sono vantaggiosissimi per i consumatori: praticamente tutta l’ortofrutta ad un euro al chilo con prodotti ancora più convenienti come i kiwi e le carote offerti a 2 euro per 3 chili o le patate a 2 euro per 5 chili, valori dimezzati rispetto alla media.
Un esempio dei tanti “mercati di campagna” amica già operativi con successo sul territorio (www.campagnamica.it) che la Coldiretti punta a moltiplicare per sostenere il progetto per “Una filiera tutta italiana e tutta agricola” che punta sul coinvolgimento, oltre che delle imprese agricole, del sistema dei consorzi agrari Assocap e di CoopColdiretti.
Nel 2008 un italiano su due (52%) ha acquistato almeno una volta direttamente dal produttore agricolo, la forma di distribuzione commerciale che ha registrato la maggiore crescita con un fatturato di 2,7 miliardi di euro. Si tratta di un fenomeno in controtendenza rispetto alla crisi generale perché concilia la necessità di risparmiare con quella di garantirsi la sicurezza del cibo. Tra le motivazioni di acquisto dell’indagine Swg/Coldiretti spicca infatti la genuinità (63%) seguita dal gusto (39%) e dal risparmio (28%). Ma esistono anche - continua la Coldiretti - enormi spazi di crescita con quasi la metà (44%) dei consumatori che non effettuano acquisti direttamente dai produttori e che non lo fanno perchè non sanno a chi rivolgersi o dove andare, tanto che l’88% della popolazione si recherebbe in un farmers market se ce ne fosse uno nella propria zona.
“I mercati - sottolinea la Coldiretti - rappresentano un momento di comunicazione straordinario tra agricoltori e consumatori per far conoscere direttamente ai cittadini le caratteristiche e il lavoro necessario per realizzare le produzioni made in Italy e per distinguerle dalle altre anche nei normali canali della distribuzione commerciale, trasferendo sul mercato i valori forti e distintivi dell’agricoltura italiana”.
“Non si tratta dunque solo di una questione economica, ma di un canale comunicativo “faccia a faccia” per informare direttamente - precisa la Coldiretti - i consumatori sui valori di genuinità, sicurezza, distintività territorialità che sono propri della produzione agricola italiana e che sono spesso utilizzati senza fondamento da industria e distribuzione commerciale. L’obiettivo - sostiene la Coldiretti - è far aprire gli occhi sul commercio di barattoli finti incartati da fiducia vera: dall’extravergine proveniente da olive tunisine e presentato come italiano, al concentrato di pomodoro cinese spacciato come made in Italy fino ai prosciutti olandesi venduti come nostrani”.

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