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INDAGINE EURISPES: POCO WEB E INVESTIMENTI, IL MONDO AGRICOLO E’ TRADIZIONE

Imprese di dimensioni medio-piccole, preferibilmente a conduzione maschile quando le dimensioni aziendali assumono consistenza, con una superficie agricola utilizzata che aumenta in corrispondenza di un innalzamento del livello di scolarizzazione: è la fotografia dell’azienda agricola nelle attese dei giovani imprenditori, secondo un’indagine condotta da Eurispes nel 2007 su 750 imprenditori del settore operanti in Comuni “rurali, con problemi complessivi di sviluppo”.

Il campione intervistato è stato individuato in cinque Regioni (Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Marche, Calabria, Sardegna). Nel Mezzogiorno, secondo lo studio, vi è una concentrazione maggiore di “estremi”, aziende piccole o grandi; al Nord si rintracciano aziende di dimensioni intermedie.

Le note dolenti sembrano arrivare sul fronte investimenti, innovazione e formazione. Il 54,5% degli intervistati dall’Istituto di ricerca afferma di “non aver effettuato investimenti negli ultimi due anni”. Poco meno della metà (il 45,5%), invece, dichiara di aver impiegato capitale per innovare la propria azienda. In campagna, si investe su meccanizzazione (55%) e costruzione/ammodernamento fabbricati agricoli (42%), a conferma - commenta l’Istituto - di una certa tradizionalità nelle scelte degli agricoltori. E meno di un terzo dei conduttori agricoli usa Internet. In particolare, soltanto il 28,1% degli imprenditori intervistati afferma che la propria azienda possiede il collegamento web. I corsi di formazione invece hanno riguardato quasi una azienda agricola su quattro.

Tre le attese degli imprenditori e dirigenti di aziende agricole “prioritari” sono i finanziamenti agevolati e le misure a sostegno dell’export (22,8%). E come strategia per la ripresa delle aree rurali il 29,4% considera “fondamentale” il recupero e la valorizzazione delle tradizioni produttive locali. Segue il sostegno all’imprenditoria giovanile (24,9%). L’identikit delle figure professionali vincenti vede primeggiare: gli esperti in finanziamenti per lo sviluppo agricolo (26,5%); gli esperti in promozione e marketing di prodotti locali e tipici (22,9%); gli esperti in tecnologie di trasformazione, in primis tramite certificazione e gestione della qualità.

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