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QUOTE LATTE: ARRESTATI A MILANO DUE IMPRENDITORI. AVREBBERO CAUSATO UN DANNO ECONOMICO PER L’ERARIO DI OLTRE 90 MILIONI DI EURO

Alessio Crippa, 41 anni, della Cooperativa La Lombarda e Gianluca Paganelli, 52 anni, della società La latteria di Milano, da ieri sono agli arresti domiciliari con l’accusa di peculato e truffa ai danni dello Stato, nell’inchiesta milanese sulle quote latte. I due, secondo l’accusa, sarebbero responsabili di un sistema di frode ai danni dell’Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) ideato per eludere la normativa sulle quote latte. Secondo quanto emerso dall’inchiesta, condotta dalla Guardia di Finanza di Milano e coordinata dal pm Frank Di Maio, i due imprenditori avrebbero causato un danno economico per l’erario di oltre 90 milioni di euro.

“Non li conosco e non li ho mai incontrati, se poi ci siamo visti a qualche Fiera e gli ho stretto la mano, può darsi e magari abbiamo anche parlato di quote latte visto che in questi giorni ho parlato di quote latte con migliaia di persone”. Così il Ministro dell’agricoltura Luca Zaia smentisce ogni conoscenza con i due indagati Alessio Crippa e Gianluca Paganelli nell’inchiesta. Dalle intercettazioni, riportate oggi da organi di stampa, i due indagati avrebbero incontrato il ministro Zaia.

“Non conosco la vicenda: personalmente ho incontrato Alessio Crippa e Gianluca Paganelli come altre migliaia di allevatori e decine e decine di presidenti di cooperative di trasformazione del latte per trovare, insieme, una soluzione ad un problema che il nostro Paese si trascina da 20 anni e che ha causato gravissimi danni alla zootecnia italiana”. Così Fabio Rainieri, parlamentare parmigiano della Lega Nord e segretario della Commissione Agricoltura alla Camera dei Deputati, interviene sull’inchiesta della Procura di Milano sulle quote latte. “Stupisce particolarmente - spiega - scoprire di essere stato indicato dai mezzi di informazione come “sponda romana” per chissà quale strana operazione. Per quello che mi riguarda l’unico obiettivo che ho sempre perseguito e verso il quale continuerò a muovermi è quello di mettere la parola fine, una volta per tutte, al sistema di limitazioni alla produzione che hanno arrecato gravissimi danni al nostro sistema costringendoci a importare quasi il 50% del latte dall’estero per coprire il nostro fabbisogno interno. Tutto, ovviamente, e come ho sempre fatto, nell’alveo della legalità e del rispetto della legge. Quella legge alla quale come produttori, ci siamo sempre appellati ottenendo la sospensione delle multe comunitarie”. “Quanto alla vicenda di cronaca, nei confronti della quale sottolineo la mai piena estraneità - conclude - ribadisco piena fiducia nel lavoro della magistratura che invito a fare chiarezza affinchè se qualcuno ha sbagliato, paghi”.

Fonte: Ansa - Agi

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