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ASSOCAMERESTERO: 1700 PROGETTI E 52 MILIONI DI EURO NEL 2009 PER IL MADE IN ITALY. NEGLI ULTIMI 9 ANNI IL VALORE DELLE ATTIVITÀ PROMOZIONALI HA SEGNATO +86%. I PROGETTI DI PROMOZIONE PIU’ FINANZIATI? L’AGROALIMENTARE (41%)

Oltre 1.700 progetti in cantiere, per un investimento complessivo pari a 52 milioni di euro: è il piano di attività delle Camere di Commercio italiane all’estero per il 2009, presentato dal presidente di Assocamerestero, Edoardo Pollastri, insieme al sottosegretario allo Sviluppo economico, Adolfo Urso.

Le Camere di commercio italiane all’estero, che rappresentano una rete per la promozione del made in Italy sui mercati stranieri, sono 74, attive in 48 paesi del mondo con oltre 24.000 imprese associate.

Negli ultimi 9 anni, ha sottolineato Pollastri, il valore delle attività promozionali da esse sviluppate è quasi raddoppiato (+86%), passando da 28 milioni di euro del 2000 agli attuali 52 milioni, di cui 43 milioni vagliati dal ministero dello Sviluppo economico.

Delle oltre 1.700 iniziative, due terzi sono per far incontrare domanda e offerta di prodotti italiani. “Riusciamo a coprire molte attività”, ha detto il presidente, “e a moltiplicare i fondi attraverso la rete locale”.

Tra i progetti di promozione, resta netta la prevalenza dell’agroalimentare (41%), seguito dal sistema ‘abitare’ (10,8%), dalla moda (7,5%) e dal turismo (5,9%), ma allo stesso tempo assumono “una forte rilevanza” le iniziative che interessano settori innovativi come la logistica, l’edilizia, la ricerca e lo sviluppo e l’Ict (Information and Communication Technology) su cui si focalizza nel complesso il 13% delle attività. Inoltre il 20% dei progetti previsti riguarda i servizi e l’attività in comparti come energia, banche e assicurazioni.

Pollastri ha quindi evidenziato l’importanza della “rete storica, radicata sul territorio, con un osservatorio di eccellenza” delle Camere di Commercio italiane all’estero, che in questo “momento di crisi generalizzata sono ancora più indispensabili perché sono una rete fiduciaria. Dare fiducia significa sostenere la ripresa”.

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