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CAUSA CALO DELLE VENDITE, IL NUOVO PIANO DI RIORGANIZZAZIONE DEL COLOSSO SAN PELLEGRINO (NESTLE’) PREVEDE 320 LICENZIAMENTI: LO COMUNICA LA CGIL-FLAI (ALIMENTARE)

Il colosso delle acque e delle bevande San Pellegrino ha presentato alle organizzazioni sindacali un piano di riorganizzazione che prevede la riduzione della capacità produttiva e il licenziamento di 320 lavoratori: a darne notizia è la Flai, la federazione dei lavoratori dell’alimentare della Cgil, secondo cui, a fronte di una produzione di 3 miliardi di bottiglie, la San Pellegrino ha dovuto registrare un calo delle vendite pari a 300 milioni di bottiglie, mentre i dazi doganali Usa mettono in discussione altri 200 milioni di bottiglie.

La San Pellegrino è controllata dalla Nestlè e conta in Italia 10 siti produttivi compresa la sede centrale, occupando in totale 1.850 lavoratori e gestendo i marchi Vera, Levissima, Recoaro, S. Bernardo, Panna e Pejo, per un fatturato che si aggira intorno ai 900 milioni di euro.

“Tutto questo però - sottolinea il segretario nazionale della Flai-Cgil Antonio Mattioli - non deve dare la possibilità all’azienda di presentare un piano che scarica gli effetti della crisi esclusivamente sul lavoro dipendente: il piano che ci è stato presentato è indecente”. I sindacati hanno indetto 8 ore di sciopero, 4 delle quali nei singoli siti e altre 4 da svolgersi contemporaneamente in tutti i siti produttivi il 25 marzo. Ad aprile, invece, è programmata a Milano una manifestazione nazionale di tutti i lavoratori del gruppo accompagnata da altre 8 ore di sciopero.

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