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“DOPO L’OLIO, STRADA APERTA A ETICHETTATURA OBBLIGATORIA E TRASPARENTE PER TUTTI I PRODOTTI”: A DIRLO COLDIRETTI. E CONFAGRICOLTURA: “ELEMENTO DI CHIAREZZA CHE CONSENTE AL PAESE DI RECUPERARE TERRENO SU TUTTI I MERCATI, IN UN MOMENTO DI FORTE CRISI”

“La decisione dell’Unione Europea di rendere obbligatoria l’indicazione dell’origine dell’olio di oliva apre la strada all’etichettatura trasparente per tutti i prodotti alimentari che sono ancora anonimi, dal latte a lunga conservazione a tutti i formaggi, dalla carne di maiale a quella
di coniglio ed agnello, dai succhi di frutta alle conserve vegetali”: è la richiesta del presidente della Coldiretti Sergio Marini, dopo il via libera della Commissione Europea sull’etichettatura per l’olio d’oliva.

“Con la storica svolta dell’Unione Europea - sottolinea Marini - cadono gli ostacoli alle norme già esistenti in Italia. E’ una risposta coerente alla necessità di combattere le truffe e di garantire la trasparenza alle scelte di acquisto, per evitare che si spacci come made in Italy olio spremuto da olive spagnole, tunisine o greche. Un rischio che ha un impatto negativo sui prezzi pagati agli agricoltori italiani, crollati del 30% al di sotto dei costi di produzione”. Nel 2008 l’Italia, secondo la Coldiretti, ha importato circa 500 milioni di chili di olio di oliva “che, in assenza di etichettatura, si “confondono” con la produzione nazionale”.

Anche la Confagricoltura accoglie con soddisfazione la decisione della Commissione europea che rende obbligatoria l’origine in etichetta per l’olio d’oliva. “E’ questo - dichiara Confagricoltura - un ulteriore elemento nell’ottica della chiarezza e della competitività, che può consentire al nostro sistema Paese di recuperare terreno sui mercati nazionali ed esteri, in un momento di forte crisi del settore. Occorrerà adesso avviare una adeguata campagna di informazione per consentire al consumatore una scelta consapevole, in un mercato dell’olio d’oliva finalmente più trasparente”. Confagricoltura chiede anche “che le risorse stanziate dall’articolo 14 della legge 205/2008 (2,6 milioni di euro) per avviare azioni di promozione e comunicazione sull’olio d’oliva siano destinate a valorizzare l’“italianità” del prodotto”.

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