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I GRANDI CHEF ALLE PRESE CON LA PATATA NOVELLA: AL VIA IL PROGETTO EUROPEO PROMOSSO DA ITALPATATE E UNAPA PER FAR CONOSCERE LA PRODUZIONE DEI PAESI DELL’AREA MEDITERRANEA DELLA UE

Veri e propri corsi di cucina con al centro una sola ed unica protagonista: la patata novella sapientemente elaborata dall’estro e dalla creatività culinaria di grandi chef stellati Michelin da una parte all’altra dell’Europa. E’ questa una delle originali iniziative che ruotano intorno al progetto europeo “La Patata Novella”, promosso da Italpatate e Unapa, le unioni italiane delle associazioni dei produttori di patate, per far conoscere la produzione dei paesi dell’area mediterranea della Ue, tra i quali il Belpaese riveste un ruolo di primo piano con una produzione annua di 600.000 tonnellate, oltre il 30% della produzione nazionale complessiva di patate da tavola.

Presentato in questi giorni sul mercato di Svizzera e Norvegia, che vantano un consumo annuo di patate pari a 44 e a 32 kg pro capite, il progetto prevede corsi di cucina nei due Paesi dell’Unione Europea, realizzati rispettivamente dagli chef stellati Michelin Alfonso Caputo, del ristorante “La Taverna del Capitano” a Massa Lubrense (Napoli) e Marco Bistarelli, patron de “Il Postale” a Città di Castello (Perugia), che a Oslo ha illustrato le principali tecniche culinarie per la patata novella ad addetti della ristorazione e rappresentanti di scuole di cucina.

“La campagna di promozione e informazione messa a punto da Italpatate ed Unapa e finanziata con il contributo dell’Unione Europea e dello Stato italiano - sottolinea il Presidente di Italpatate Gioacchino Russo - si propone di valorizzare in Svizzera e Norvegia le migliori produzioni di patata novella realizzate dai produttori nel rispetto dalla salute del consumatore e dell’ambiente”. “Il progetto europeo - spiega il Direttore dell’Osservatorio economico della Patata di Bologna Augusto Renella - punta sugli importanti “plus” delle patate novelle ottenute nell’area mediterranea della Ue, tra i quali l’assoluta naturalità. Grazie all’utilizzo di tecniche di coltivazione a basso impatto
ambientale e all’adozione di un moderno sistema di rintracciabilità, il prodotto proveniente dalla Ue, attentamente controllato in tutte le fasi della filiera produzione-mercato, garantisce la massima sicurezza alimentare”.

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