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CONTRO LA CRISI; ARRIVANO I SOLITI CONSIGLI DELLA COLDIRETTI: COME DIMEZZARE LA SPESA SENZA RINUNCIARE ALLA QUALITA’. LO DICE LA COLDIRETTI

In tempo di crisi, puntuali come un orologio arrivano i soliti consigli sulla spesa alimentare della Coldiretti: coltivare un piccolo orto, acquistare direttamente dal produttore, preferire prodotti di stagione, locali e sfusi, acquistare le giuste quantità, dedicare più tempo in cucina e imparare a riutilizzare i cibi avanzati aiuta a risparmiare in tempi di crisi senza rinunciare alla qualità. La Coldiretti ha addirittura elaborato un vademecum per dimezzare la spesa a tavola alla quale vengono destinati in media 466 euro al mese a famiglia.

In Italia la tavola è - sostiene la Coldiretti - una componente importante della spesa familiare della quale assorbe in media ben il 19% delle risorse ed è seconda solo alle spese per l’abitazione. La situazione varia tuttavia notevolmente da Nord verso Sud e se nelle regioni settentrionali l’incidenza della tavola è pari al 18 per cento in quelle meridionali la tavola diventa la principale voce di spesa con una incidenza del 24%, quasi un quarto del totale.

Coltivare un piccolo orto in giardino o in terrazzo

Quasi quattro italiani su dieci (37%) dedicano parte del tempo libero al giardinaggio e alla cura dell’orto, come misura antistress, per passione, per gratificazione personale o anche solo per risparmiare, secondo un’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat sulle attività del tempo libero pubblicati nel 2008 che fotografano un crescente interesse per la cura del verde. Una opportunità disponibile non solo per chi dispone di spazi all’aria aperta ma anche di semplici terrazzi grazie all’offerta di piante di varietà adatte alla coltivazione in vaso. Non solo dunque piante, fiori, basilico, rosmarino e mentuccia, ma anche pomodori, zucchine e lattuga disponibili nei vivai.

Tagliare le intermediazioni

Secondo una analisi Coldiretti/Swg un italiano su due nello stesso anno ha acquistato almeno una volta direttamente dal produttore agricolo e tra le motivazioni di acquisto dell’indagine Swg/Coldiretti spicca infatti la genuinità (63%) seguita dal gusto (39%) e dal risparmio (28%). Sono oltre 60.000 le aziende agricole dove è possibile acquistare direttamente. La vendita diretta del produttore è la forma di distribuzione commerciale che ha registrato la maggiore crescita nel 2008, battendo nell’alimentare negozi, hard discount e ipermercati, grazie ad un incremento dell’8% del valore delle vendite per un totale stimato in 2,7 miliardi di euro.

Preferire prodotti locali, di stagione e sfusi

In Italia l’86% delle merci viaggia su strada ed è stato stimato che un pasto medio percorre più di 1.900 chilometri su camion, nave e/o aeroplano prima di arrivare sulla tavola e spesso ci vogliono più calorie in termini energetici per portare gli alimenti al consumatore di quanto il pasto stesso provveda in termini nutrizionali. All’impatto ambientale si aggiunge quello economico che fa lievitare i costi dei prodotti importati da lunghe distanze spesso fuori stagione come nel caso dell’uva cilena o delle ciliegie argentine. Acquistare prodotti locali e di stagione garantisce inoltre una maggiore genuinità e freschezza. Ricordare inoltre che le confezioni incidono fino al 30% sul prezzo industriale di vendita degli alimenti e pesano sulle tasche degli italiani spesso più del prodotto agricolo in esse contenuto. Meglio allora comprare prodotti sfusi magari avvantaggiandosi dei distributori automatici che si stanno diffondendo nelle aziende agricole come quelli di latte fresco.

Piu’ attenzione agli acquisti per non sprecare

Nonostante la crisi, circa il 10% dei soldi spesi dagli italiani per l’acquisto di prodotti alimentari finisce nella spazzatura con una tendenza all’aumento. Ad essere gettati nel bidone sono soprattutto gli avanzi quotidiani della tavola ma anche prodotti scaduti o andati a male con frutta, verdura, pane, pasta, latticini e gli affettati che si classificano tra i prodotti più a rischio. Il consiglio è quindi di effettuare acquisti ridotti e ripetuti nel tempo, verificare le scadenze nell’etichettatura, scegliere i frutti con il giusto grado di maturazione.

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