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FORUM CONFAGRICOLTURA - LA SCIENZIATA TONELLI: “SITUAZIONE MONDIALE SCHIZOFRENICA, LA POPOLAZIONE AUMENTA E I TERRENI DA COLTIVARE DIMINUISCONO. INVESTIRE IN RICERCA SU COLTURE BIOTECH, EVITANDO DERIVE ANTI-SCIENTIFICA CON CORRETTA INFORMAZIONE”

L’evoluzione continua, siamo davanti a una sfida globale che deve fronteggiare una situazione schizofrenica mondiale, ci sono zone di malnutrizione e sottonutrizione, e la popolazione mondiale aumenta mentre i terreni da coltivare diminuiscono. Quindi dobbiamo aumentare le rese produttive, ma in maniera sostenibile sia dal punto di vista economico che ecologico. E per farlo è indispensabile investire in ricerca”: così nel Forum di Confagricoltura la professoressa Chiara Tonelli, docente di Genetica dell’Università degli Studi di Milano, nell’incontro dedicato al tema del “pregiudizio della non conoscenza”, che guarda soprattutto alla ricerca sulle colture Ogm. Ed è proprio su questo argomento insiste la professoressa Tonelli: “Le piante sono sempre state “modificate” e addomesticate con selezioni o incroci, prima per lo più empirici, e poi sempre più consapevoli grazie alla scienza e allo sviluppo della conoscenza”.

A differenza del passato, però, l’evoluzione mondiale richiede interventi rapidi: “i processi per ottenere un determinato risultato su una tipologia di pianta sono stati molto lunghi, e richiedevano decenni e diverse generazioni di incroci, ma oggi con le tecniche del Dna rimescolato, ci permettono di inserire, per esempio, solo un particolare gene che ci interessa per quella caratteristica. E a proposito dei rischi paventati, siccome tutto è accuratamente studiato, difficilmente ci possono essere sorprese”.

Oltre a questo, c’è da considerare la situazione di fatto: “quella dell’Europa e dell’Italia è una situazione particolare, perché ormai in tutto il resto del mondo 8 milioni di contadini anno adottato le piante biotech. E se l’obiettivo è aumentare la produzione, un primo passo è quello di limitare le perdite, cosa che in molti casi è avvenuta proprio grazie alle biotecnologie”.

Per far cadere i pregiudizi sulla sperimentazione e sull’apporto delle biotecnologie in agricoltura, bisogna evitare la deriva antiscientifica, e per farlo serve però una corretta informazione, che secondo la professoressa Tonelli, è al contrario spesso fuorviante: “l’esempio arriva dal cotone in India. Vandana Shiva va dicendo che in seguito all’adozione del cotone biotech 1 milione di contadini indiani si sono suicidati, ma è solo propaganda. Con l’inserimento di sementi biotech, l’India è passata da paese importatore a paese esportatore nel giro di pochi anni, aumentando la produzione del 66% sulla stessa estensione di terreni”.

In attesa che le cose cambino in Europa e in Italia, e la sperimentazione nei campi diventi realtà, le colture Ogm si sviluppano - spiega la Tonelli - anche nei laboratori: “si stanno studiando diversi aspetti. Si studiano piante di 2° generazione che siano più resistenti ai patogeni, cosa che ha salvato, per esempio, le colture di papaia nelle Hawai. In questo senso è stato sviluppato in laboratorio, in Italia, una varietà di pomodoro San Marzano che però, pur essendo un nostro prodotto tipico, qui non può essere coltivato”.

“Un’altra emergenza reale del mondo è quella dell’acqua, e in questo senso si stanno studiando piante con alta efficienza in grado di essere produttive con meno acqua, che l’agricoltura a livello mondiale assorbe per il 70% del totale.

E poi, se è vero che questo sarà il secolo della prevenzione, questa non può che partire dall’alimentazione, e per questo cerchiamo di migliorare la qualità nutrizionale degli alimenti. E ancora c’è tutto il filone della produzione di sostanze medicinali dalle piante, e quello della produzione di biocarburanti, che non deve entrare in competizione con le colture per l’alimentazione. Per questo si stanno studiando le piante da poter coltivare in terreni marginali a quelli delle colture alimentari”.

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