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“ARANCIATA SENZA ARANCE”, CONFAGRICOLTURA E COLDIRETTI A FAVORE DELL’EMENDAMENTO PROPOSTA DAL MINISTRO PER LE POLITICHE EUROPEE ANDREA RONCHI CONTRO IL TAGLIO DEL LIMITE DEL 12% MINIMO DI SUCCO NELLE BEVANDE

Le associazioni di categoria applaudono alla proposta del Ministro per le Politiche Europee Andrea Ronchi, che presenterà in sede comunitaria un emendamento alla legge che di fatto taglierebbe l’obbligo del contenuto minimo del 12% di succo di agrumi previsto fino ad ora per questo tipo di bevande, permettendo di realizzare quella che è stata definita “aranciata senza arance”.

“Si fa bene a contrastare quello che è un passo indietro notevole - commenta il presidente di Confagricoltura Federico Vecchioni - nella regolamentazione del mercato dei succhi. Il rischio è quello di generare confusione nei consumatori e di causare un danno alle aziende agrumicole italiane che potrebbero vedere ridursi gli ordinativi da parte dell’industria. In un momento difficile come questo - ha rimarcato Confagricoltura - penalizzare l’agrumicoltura, motore trainante di alcune aree del Sud della penisola, non è un gesto lungimirante. La difesa della legge 286, non deve però prescindere dall’attuare precise iniziative per formare, nelle scuole, l’educazione alimentare; spiegando ai giovani l’importanza del consumo di frutta e verdure fresche”.

Per il presidente di Coldiretti, Sergio Marini, si tratta di una vera e propria “battaglia per la qualità contro il falso made in Italy e per la valorizzazione del vero prodotto italiano” e si augura che “si estenda ora dall’aranciata senza arance al vino senza uva, realizzato dalla fermentazione di frutta, dai lamponi al ribes, fino al formaggio prodotto utilizzando caseina e caseinati al posto del latte”.

“È necessario infatti intervenire - continua Coldiretti - per contrastare l’arrivo di queste preoccupanti novità nei piatti degli italiani, dove l’abbassamento della qualità dell’alimentazione di fronte alla crisi è un rischio reale che - precisa Marini - colpisce le classi economicamente più deboli costrette a risparmiare sul cibo e per le quali è più elevata l’incidenza della spesa alimentare sul totale”. L’eliminazione totale della soglia del 12% di succo di agrumi nella bevanda avrebbe fatto sparire dalle tavole 120 milioni di chili di arance all’anno prodotti in 6.000 ettari di agrumeti, con danni evidenti per consumatori e produttori.

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